Racconta una leggenda cantabrica che un cacciatore,
irritato perché col suo fucile non riusciva a colpire nessun uccello del bosco,
cominciò a sparare in modo indiscriminato contro tutto ciò che si muoveva. Tra
un colpo e l’altro, una lepre gli passò veloce tra le gambe e senza pensarci,
il cacciatore le sparò, ma non la colpì. La lepre si trasformò in una bella
donna vestita di bianco che lo guardava sorridente. Il cacciatore si sentì
attratto dalla ragazza e le si avvicinò, ma lei non si mosse. Il cacciatore,
pensando che la donna lo desiderasse come lui desiderava lei, l’abbracciò e
cominciò a baciarla. La ragazza restò immobile. Il cacciatore sentì un forte
calore che gli consumava il corpo. Aprì gli occhi e vide che la giovane era
sparita. Un’enorme fiamma gli ardeva tra le braccia. Correndo come se avesse il
diavolo in corpo, attraversò il bosco cercando un ruscello per bagnare le sue
ferite.
La camicia ardeva ustionandogli le braccia.
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