venerdì 20 aprile 2018

Grano saraceno


Descrizione: Il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) è una specie di pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Poligonacee. È una pianta erbacea, annuale, che raggiunge un’altezza che varia dai 60 ai 120 centimetri. Per le sue caratteristiche nutrizionali e l’impiego alimentare, questo vegetale è stato sempre collocato commercialmente tra i cereali, pur non appartenendo alla famiglia delle Graminacee. In Italia viene coltivato soprattutto in Valtellina.


Proprietà: Il grano saraceno ha numerose qualità nutritive, è ricco di potassio e magnesio. È ottimo per il benessere del sistema cardiovascolare, infatti un’alimentazione ricca di grano saraceno è collegata a un ridotto rischio di sviluppare colesterolo cattivo e pressione alta.
È una buona fonte di magnesio. Questo minerale rilassa i vasi sanguigni, migliorando il flusso del sangue e quindi l’apporto dei nutrienti ai tessuti, riducendo la pressione sanguigna andando a incentivare il benessere  del sistema cardiovascolare. È ricco di aminoacidi, molto importanti, come la lisina e il tripofano. Contiene anche Sali minerali come il ferro, lo zinco e il selenio.


Consigli d’uso: Il grano saraceno è privo di glutine così come anche la sua farina con cui si realizzano pani, focacce e pasta fresca (famosi i pizzoccheri e le manfrigole della Valtellina) e per la preparazione di dolci o biscotti.
Questo grano si consuma cotto in acqua salata per 15 minuti dopo averlo sciacquato sotto l’acqua, come il riso, sia freddo in insalata oppure caldo come complemento per ottime zuppe. Si può cuocere, sempre con la stessa tempistica, anche come un risotto. La sua consistenza in bocca è simile a quella dell’orzo.



Madre natura non ci fa mancare proprio niente per la nostra salute e il nostro benessere fisico, basta semplicemente imparare a conoscerla e scoprirla.

giovedì 19 aprile 2018

Impacco per rinforzare i capelli


Ingredienti: due cucchiai di olio d’oliva extra vergine, un cucchiaio di miele d’acacia, un uovo fresco. I risultati che si possono ottenere utilizzando ingredienti così semplici sono incredibili. Battete separatamente il bianco e il rosso dell’uovo, facendo un normale zabaione; poi aggiungete il miele e l’olio d’oliva. Cercate di ottenere un emulsione abbastanza consistente e spalmatela sui capelli, massaggiando con i polpastrelli per farla arrivare fino al cuoio capelluto.  Mettete una cuffietta da doccia e tenete l’impacco per almeno mezz’ora. Sciacquate con cura, mettendo nell’acqua dell’ultimo lavaggio un cucchiaio di aceto di mele.


Magari provate anche solo per curiosità ;)

mercoledì 18 aprile 2018

Davide


Nell’Antico Testamento i libri di Samuele e il primo libro delle Cronache narrano la storia di Davide, il secondo re di Israele.


Nato per regnare

Davide governò dal 1005 ca. al 970 AC o forse dal 1055 ca. al 1015 AC, le fonti sono discordi.
Presentato come un re benevolo, è descritto anche come un guerriero temerario e un abile musicista e poeta.
Il più piccolo degli otto figli di Iesse, il giovane Davide suonava l’arpa alla corte del re Saul e si guadagnò la fama di uomo coraggioso dopo aver sconfitto Golia, il gigante filisteo. Il fatto scatenò la gelosia di Saul ma Davide vinse la sua ostilità sposando una delle sue figlie. Quando Saul e il figlio Jonathan rimasero uccisi in battaglia, Davide fu coronato re di Israele, unto dal Signore.
Rispettato come re, Davide infangò la sua reputazione a causa del suo rapporto adultero con Bathsheba e del suo ruolo nella morte del marito di lei, Uriah. Davide “morì molto vecchio, sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re il figlio Salomone” (Primo libro delle Cronache 29,28).

La città di Davide

Davide fondò Gerusalemme su uno stretto crinale a sud dell’attuale Città Vecchia. Gli scavi nella Città di Davide iniziarono a metà del XIX secolo; da allora i ricercatori di diverse nazionalità hanno studiato a fondo il sito e esaminato i reperti.
È ormai accertato che Davide non scrisse gran parte dei Salmi; tuttavia si pensa abbia contribuito notevolmente alla nascita della poesia religiosa ebraica.

Michelangelo, Caravaggio e Rembrandt lo rappresentarono nelle loro sculture e nelle loro pitture.

Il David di Michelangelo (scolpito tra il 1501 e il 1504), un capolavoro rinascimentale in marmo di Carrara, è conservato nella Galleria dell'Accademia di Firenze.

Scritto da Andromeda
Fonte: A-Z del Mondo Antico imp

martedì 17 aprile 2018

Mantide religiosa


Dal greco mantis, “indovino”
L’energia femminile



Posta tra le divinità africane, la mantide religiosa, secondo una leggenda in voga tra i Boscimani e gli Ottentotti, ha creato la luna con una vecchia scarpa. Essa procede dunque dalla polarità yin femminile grazie alla sua associazione con la luna.
J. Mathieu-Rosay spiega che il suo nome è stato dato “dai naturalisti a questo insetto in virtù del modo in cui si regge sulle zampe di dietro mentre unisce quelle davanti come una profetessa in estasi o una religiosa in preghiera.”
Divorando il maschio dopo l’accoppiamento, la mantide religiosa è simbolo, sul piano psicologico, dell’amore castrante e cannibale, ricordo dell’organizzazione pulsionare orale.