mercoledì 6 febbraio 2013
DRUIDI - Storia
La storia del Vecchio Mondo risale a molti secoli or-sono, quando la razza umana viveva in tribù isolate,
sempre in lotta tra loro, questo terminò con l’avvento di un uomo all’epoca ragazzino, di nome Sigmar
Heldenhammer.
In quell’epoca vi era però un movimento di soli umani, che praticava la preghiera e l’armonia con tutte le
forme viventi presenti in natura. Il loro credo si basava attraverso il contatto con la natura stessa, il sacrificio
dovuto verso di essa ed il proteggerla da tutti gli eventi non naturali ma distruttivi, come le antiche battaglie.
I Druidi sono originari della terra di Albione, situata a nord della Bretonnia e di Norsca, essi secoli addietro
iniziarono una vera propria migrazione verso queste terre, giungendo anche nel Vecchio Mondo, convinti di
poter estendere il loro sapere, a quante più razze umane, volessero entrare in armonia con la natura.
La tradizione druidica viene tramandata nel corso dei secoli attraverso descrizioni orali, infatti i Druidi
hanno formulato un giuramento, che non permette di descrivere i loro segreti, unica eccezione sono le
novelle raccontate dai Bardi, che esaltano il comportamento della società druidica, nel salvare un Bosco
Sacro o un animale in pericolo. La tradizione dei Druidi molto forte tra di loro è però in declino ormai da
diversi secoli, le cause sono molte, dall’avanzata del caos, alla scarsa continuità degli uomini, che
preferiscono sempre di più l’arricchimento personale, magari a scapito proprio della natura. Altro fattore che
penalizza i Druidi è sicuramente questa ricerca della tradizione orale, che nei secoli a causa di guerre,
malattie o altri fattori ha contribuito alla sua dispersione.
Attualmente i Druidi vivono prevalentemente nella parte settentrionale dell’isola d’Albione, presso la
Cittadella della Guida, ma migrano soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, nella parte centrale dell’isola
oltre la catena montuosa dei Picchi della Bestia, nella foresta di Sherweald, la più grande dell’isola. Questa
porta alle rovine di un antico tempio denominato Og-Agog, un tempo faro della cultura druidica. I Druidi
oltre al contatto estremo con la natura hanno iniziato un nuovo tipo di culto, legato alle sacre pietre, se il
tempio di Og-Agog fu distrutto per un incursione dei Fimir, poco più di due secoli fa, il cerchio di pietre
denominato Gran Ogham è attualmente il punto focale dei riti, legati alla Dea Madre, alla luna Mannslieb in
combinazione con la sacralità delle pietre del luogo.
martedì 5 febbraio 2013
Iside
Secondo il mito, la dea della
maternità e della fertilità era così potente che poté riportare in vita
Osiride, il marito morto assassinato. Iside rappresenta le ricche pianure
dell’Egitto, rese feconde da Osiride, il Nilo.
1. Iside sposò il fratello
maggiore Osiride, dio dell’oltretomba e re dell’Egitto.
2. Horo, il dio dalla testa di
falco, nacque dalla sua unione con il risorto Osiride.
3. Iside era una maga astuta, che
ingannò Amon, il dio Sole, e ne conquistò il potere.
4. Dea madre, fu venerata in tutto
il Mediterraneo e il suo culto giunse fino a Roma.
Dea madre
Dotata
di molti talenti,
Iside era la figlia del dio della terra Geb e della dea del cielo Nut. Iside
insegnò ai suoi sudditi a macinare la farina, a filare la lana e a indossare
abiti. Inventò anche lo statuto del matrimonio e sposò il fratello Osiride.
Dopo
che suo marito fu ucciso per gelosia dal fratello Seth, Iside lo cercò e ne trovò il corpo
smembrato. Dopo averlo riportato rapidamente in vita, essa ne rimase gravida.
La dea portò in gran segreto il figlio Horo (che divenne il dio del sole e del
cielo) nelle paludi del delta del Nilo, dove Seth non avrebbe potuto trovarlo.
La
figura di Iside
si fece sempre più importante, e assorbì gradualmente le qualità di tutte le
altre dee. Sebbene vi siano migliaia di immagini di Iside, spesso con un trono
sulla testa, si sa poco di lei. Gran parte delle informazioni che abbiamo è
dovuta agli scritti dello storico greco Plutarco.
Il culto di Iside
Identificata con Demetra, divinità greca della natura,
Era, dea madre, ed Afrodite, dea dell’amore, Iside divenne il fulcro di un
culto misterico popolare nel cristianesimo delle origini. Il culto si diffuse
in tutto il Mediterraneo sotto diverse forme.
Scritto da Andromeda
lunedì 4 febbraio 2013
Come far durare l'amore
L'amore è eterno... finché dura. Questione di chimica e
forse di fortuna, certo, ma anche di impegno nel prendersi cura del partner e
dei sentimenti che vi legano. Ecco i consigli della psicologa per far durare a
lungo una storia d'amore, e viverla sempre con passione.
·
Routine. Solo la parola fa tremare
dalla noia, spegnendo qualsiasi entusiasmo erotico. Se ne parla spesso, quasi
ci si volesse assicurare che si è tutti nella stessa barca, o meglio, nello
stesso letto.
·
Della routine, si dice che più passa il tempo,
più diventa logorante per la sessualità della coppia, fino a estinguere del
tutto il fuoco della passione. Nella routine, si dice, si fa l'amore sempre
nella stessa posizione, sempre nella stesso posto e alla stessa ora, finché non
si finisce per non farlo del tutto. Infine, si dice che la routine si nasconda,
in agguato, dietro quelle stesse abitudini che sembrano così rassicuranti e
danno un sapore così dolce all'amore. In altre parole, sembra che la temibile
routine sia inevitabile nella vita sessuale di una coppia.
·
Che si dovrebbe fare, allora? Arrendersi dicendo
che "tanto è così"? Rinunciare a una sessualità completamente
appagante dopo i primi anni - o forse mesi - di una storia?
·
No di certo.
·
Innanzitutto, visto che il sesso occupa un posto
fondamentale nella vita di coppia, bisognerebbe dargli la giusta priorità,
dedicandogli tempo ed energie. Soprattutto, come spiega il sessuologo Alberto
Caputo, "si può iniziare ad instaurare una routine che esalti l'eros,
invece di svilirlo. Non si tratta di lanciarsi in imprese complicate, ma di
impegnarsi ogni giorno nel compiere piccoli gesti erotici e affettivi,
assolutamente inseribili nella vita quotidiana di una coppia anche quando ci
sono i figli e il lavoro". Gesti che ripetuti si trasformano in abitudini
positive "migliorando sensibilmente la qualità della vita sessuale di una
coppia", sottolinea l'esperto: tengono vivo il desiderio, creano nuovi
orizzonti per il piacere e danno una nuova dimensione all'intimità.
·
Ecco quali sono le buone abitudini per una
sessualità di coppia più ricca ed appagante.
·
1 - La luce in camera da letto va
tenuta sempre accesa, quando fate l'amore: questo perché tutte le
sollecitazioni della vista, specialmente per l’uomo, risultano estramamente
eccitanti. Inoltre, il contatto visivo, il potersi guardare negli occhi, crea
un'intesa davvero potente, comunicando desiderio, eccitazione, piacere.
Guardarsi negli occhi è un linguaggio che non ha bisogno di parole.
·
2 - La porta della camera da letto deve
essere sempre ben chiusa - a chiave, possibilmente - se si hanno dei figli.
Serve a ritagliare uno spazio di intimità in cui poter ritrovare il proprio
ruolo di amanti, dove essere solo "io e te". Inoltre i figli devono
capire che ci sono luoghi e momenti a cui non hanno accesso, perché fanno parte
della vita "dei grandi".
·
3 - Dormire nudi: perchè il contatto tra
i corpi, sentire la propria pelle vicina a quella del partner, risveglia la
voglia di coccole e il desiderio sessuale.
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4 - Lavarsi insieme - dal fare la doccia
o il bagno in due al truccarsi mentre lui si fa la barba. Così si aprono nuovi
momenti di intimità, inserendo l'eros in un'attività quotidiana e
"banale" come la toilette giornaliera, che aiutano a tenere alto il
livello del desiderio, da consumarsi subito (perché no?) o a fine giornata.
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5 - Prendere l’abitudine a profumare e massaggiare l’altro, anche se questo non porterà
necessariamente al sesso e sarà una stimolazione del tutto inesigente: aiuta a
scaricare le tensioni e a liberare la mente, a prendere contatto con il corpo
dell'altro e ad ascoltarlo, predispone al piacere e ci permette ci accedere con
più facilità eventualmente alla sfera erotica.
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6 - Avere l’abitudine al dialogo e al
bilancio, dedicando almeno mezzora al giorno al gioco della comunicazione
con il partner: ci si ascolta attentamente e si parla sinceramente a vicenda,
per 15 minuti ciascuno, raccontandosi la giornata, i propri stati d'animo ma
anche ponendosi degli obiettivi comuni, valutandone le tappe e quello che si è
raggiunto insieme.
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7 - Spegnere il cellulare da una
certa ora in poi, per riaccenderlo al mattino: perché quando si vuole intimità,
sia sessuale che nello stare insieme, tutte le cose che interferisco con
l’intimità vanno abolite. Per lo stesso motivo, non bisognerebbe tenere tv, pc
e cellulare in camera da letto.
·
8 - Avere un buon libro erotico sul
comodino, da scambiarsi e da raccontarsi: serve a risvegliare il desiderio
e a stimolare nuove fantasie erotiche. Qualche esempio? Le raccolte di Berbera
& Hyde o i classici della letteratura erotica.
·
9 - Avere qualche buon film erotico nella propria videoteca: i motivi, sono gli
stessi, ma qui viene privilegiato un canale più diretto, quello visivo. Si va
da La chiave a Lucia Y sexo, da Le età di Lulu a Ultimo
tango a Parigi.
·
10 - Concedersi una cena dai sapori
esotici o tropicali almeno una volta alla settimana. Sperimentare
abbinamenti, sapori piccanti o speziati, afrodisiaci, cercando di titillare i
sensi, ad esempio imboccandosi l'un l'altra, o magari mangiare senza usare le
posate, per un sensualissimo finger food.
·
11 - Abituarsi a prendersi dei momenti
di intimità del tutto inaspettati: ci si dà appuntamento in orari insoliti,
ad esempio il venerdì mattina o a pranzo, se possibile, ci si vede, si
chiacchiera, si mangia insieme... e magari si fa anche sesso. Serve a
introdurre degli spazi di intimità nella routine in cui figli e parenti non
entrano, valorizzando la propria dimensione di amanti.
·
12 - Fare un’attività sportiva insieme,
anche solo una corsa: perchè fa bene alla libido, che libera le endorfine fa
sentire più carichi e predispone al sesso. Inoltre aiuta a prendere contatto
con la corporeità dell’altro e con la propria. Per la serie: si suda isnieme,
si sentono i propri odori insieme, si fa la doccia insieme.
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13 - Dedicare 5 minuti al giorno pensando al
sesso, elaborando una fantasia erotica, e perché no, comunicando al partner
il proprio pensiero piccante quotidiano.
WEB
Cosa rovina una relazione di coppia
·
All'inizio di una storia d'amore è tutto rose e
fiori ma poi... anche le piante più resistenti, se non vengono prestate le cure
necessarie, tendono ad appassire.
·
Spesso non succede per mancanza di sentimento o
di volontà, ma per distrazione. Complice la quotidianità, ci si abitua a
pensare che quella pianta meravigliosa che è la nostra relazione sarà sempre
lì, resisterà alle intemperie e sarà sempre in fiore, in un'eterna primavera.
Non solo: i rapporti di coppia hanno bisogno di nutrimento e attenzioni
quotidiane per poter crescere, rafforzare le proprie radici, germogliare.
Evolvere.
·
Oltre a imparare come far durare l'amore, quindi, occorre anche prevenire che
si instaurino dinamiche negative. Nella maggior parte dei casi, non sono grandi
cataclismi a far appassire la passione, ma piccole, cattive abitudini e
tendenze negative si insinuano, indebolendo la relazione. Ad esempio...
·
- Gli egoismi individuali: sono il voler
avere sempre ragione o la pretesa che le proprie esigenze siano sempre
assecondate, escludendo di poter arrivare a un compromesso e senza curarsi dei
bisogni del partner: il classico "facciamo come dico io". Quando
finiscono per prevalere sui progetti comuni, li minano alle fondamenta e la
coppia crolla. Come contrastarli: con il dialogo, e stabilendo una
regola di equità, del tipo: una volta tu, una volta io.
·
- La pigrizia: la routine esiste, ma
spesso non si fa abbastanza per contrastarla. Perché? Con il tempo, tende a
svilupparsi un atteggiamento accidioso che porta a dare persone e sentimenti
per scontanti, pensando che non ci sia bisogno o il tempo di fare quel gesto
romantico, di sedurre, di avere attenzioni particolari o di ritagliarsi dello
spazio stare insieme... Ma l'amore non accetta l'indifferenza. Come
contrastarla: mettendo in atto una routine che faccia bene alla coppia, anche se costa un
piccolo sforzo.
·
- La gelosia: in una certa misura può
essere persino sintomo della buona salute della coppia, ma più spesso diventa
una pulsione distruttiva, che affonda le sue radici nell'insicurezza e nella
paura dell'abbandono di chi la prova, sfibrando la fiducia tra i partner. A
mietere vittime è soprattutto la gelosia retroattiva, quella che si
prova nei confronti delle ex del partner. Secondo un'indagine svolta dal club
per single Eliana Monti il 59% degli intervistati ha chiuso una relazioni per
questo motivo. Come contrastarla: valutando lucidamente la situazione.
Se sta con te e non con lei, un motivo ci sarà: non funzionava.
·
- Stare sempre insieme: all'inizio si ha
voglia di passare molto tempo insieme, in qualsiasi occasione. Così - oltre a
infastidire gli amici, che non ci possono più vedere se non
"accompagnati" - si rischia di abituarsi a un legame simbiotico, in
cui mancano gli spazi individuali, e prima o poi la sensazione di asfissia
arriva. Inoltre, la mancanza di spazi individuali porta a perdere di vista sé
stessi e i propri obiettivi personali, con il risultato che piano piano il partner
non vedrà più la persona di cui si è innamorato. Cosa fare: sforzarsi di
prendersi del tempo per sé, per coltivare i propri interessi e amicizie; e poi
si sa: stare da soli ogni tanto tiene vivo il desiderio!
·
- La mancanza di sincerità: che siano bugie
grandi o piccole nei confronti del partner o mancanza di onestà verso i propri
desideri, pensieri, bisogni, sentimenti. Nel primo caso, se vengono scoperte le
bugie, si forma una falla nel tessuto della fiducia ed è facile che si estenda,
fino a strapparla. Nel secondo, si rischia di ritrovarsi a vivere una relazione
che non si desidera. Cosa fare: guardarsi dentro; riflettere prima di
agire, chiedendoci se le nostre azioni ci porteranno a mentire.
·
- Evitare sempre il conflitto: a volte si
chiude un occhio su atteggiamenti e comportamenti del partner che ci
infastidiscono o ci feriscono. Ma se non si affronta l'argomento per paura di
litigare, poi si rischia di esplodere come una pentola a pressione, provocando
danni maggiori. Cosa fare: imparare a discutere con calma e a
trasformare il conflitto in un'occasione di crescita adottando le strategie del
litigio intelligente.
·
- Presumere, invece di chiedere e ascoltare:
è quando pretendiamo di essere nella testa del partner, di sapere esattamente
come si sente, cosa sta pensando, che cosa vuole e di cosa ha bisogno, come si
comporterà a perché. Magari sbagliando. Cosa fare: cercare di ascoltare
il partner al di là dell'immagine - a volte stereotipata - che ci siamo fatti,
e preferire una comunicazione diretta e sincera.
·
- Pensare di non farcela da soli: spesso
si ha la tendenza a basare sul partner tutta la propria vita; ci si affida e ci
si appoggia all'altro. Il risultato è che così si innesca un legame di
dipendenza per cui non riusciamo più a vederci come individui, ma solo come
parte di una coppia, e in cui la nostra crescita individuale rischia di
bloccarsi, adagiata sulla sicurezza che "tanto c'è X". Non
bisognerebbe mai dimenticare che una coppia è formata da due persone
indipendenti. Cosa fare: ogni tanto chiedersi "cosa farei se non ci fosse
Y" e farlo.
·
- Le ingerenze: tra moglie e marito non
mettere il dito. E se la suocera ci mette del suo, anche i partner a volte si fanno
influenzare negativamente da amici e parenti, che instillano dubbi. Ma solo la
coppia conosce davvero com'è il rapporto, quindi solo alla coppia spetta
prendere decisioni e fare il punto della situazione. Come contrastarle:
ringraziando per i consigli, ma sforzandosi di pensare sempre con la propria
testa.
WEB
UN BAGNO FRIZZANTE PER ACCENDERE I SENSI
L'infuso
perfetto deve essere preparato il giorno precedente. In una pentola capace
contenente due litri di ACQUA bollente si metteranno 25 g . di NOCE MOSCATA, una
manciata di SALVIA, una di ROSMARINO, una di ORIGANO, una di MENTA, una di
VERBENA ed una di foglie di PERVICA.
Dopo l'infusione delle erbe per almeno quindici ore si aggiungeranno50 g . di TINTURA DI GINEPRO, 30 g . di TINTURA DI EUGENIA e 20 g . di TINTURA DI GINSENG.
Alla sera, dopo aver filtrato il preparato, versare l'infuso nell'acqua della vasca da bagno ed immergersi per almeno 15 minuti senza usare sapone o sali profumati. Durante l'immersione è necessario rilassarsi completamente e pensare intensamente al prossimo incontro d'amore. L'energia e le vibrazioni che sprigioneranno dal corpo affascineranno anche l'uomo più freddo e controllato.
Dopo l'infusione delle erbe per almeno quindici ore si aggiungeranno
Alla sera, dopo aver filtrato il preparato, versare l'infuso nell'acqua della vasca da bagno ed immergersi per almeno 15 minuti senza usare sapone o sali profumati. Durante l'immersione è necessario rilassarsi completamente e pensare intensamente al prossimo incontro d'amore. L'energia e le vibrazioni che sprigioneranno dal corpo affascineranno anche l'uomo più freddo e controllato.
(anima611)
Rituale contro il tradimento
1) La
persona è o non è convivente ed è d'accordo nell'accettare la protezione: Si
confeziona una crocetta con due legnetti di SORBO, legandoli al centro con un
nastrino di colore rosso; si prende poi un fusticino di PAGLIA e si annodano le
estremità. Scrivete poi su un bigliettino la seguente frase:
"Con questa croce
io proibisco a tutte le persone ostili di impossessarsi del corpo e della mente
di [nome della persona da proteggere]. Con questo nodo io la lego a me finché
ella/lui lo desideri." Piegate il foglietto in quattro, appoggiatelo sul tavolo e sovrapponetevi la croce di sorbo e la paglia annodata; dietro ponete una candela ed accendetela. Prima che la candela si sia consumata, riprendete il foglietto e bruciatelo sulla fiammella. Quando la candela si sarà spenta, offrirete la croce e la paglia al vostro partner che dovrà conservarli gelosamente e portarli con sé finché il pericolo non sia passato.
2) La persona non è convivente e non deve sapere nulla: IL rito è uguale a quello descritto al N° 1, ma la crocetta e la paglia vanno appoggiate sopra la fotografia della persona amata, il tutto in una scatoletta di cartone nero o almeno avvolta con carta nera; si utilizzano poi le candele a lunga durata poiché il rito deve avere una consecutività di una lunazione completa e non si deve permettere mai che un candela si spenga prima di aver acceso la successiva. Al termine, è evidente che non si deve far dono della croce di bosso e della paglia alla persona amata, ma li si potranno conservare nella scatoletta affinché continuino a trasmettere alla fotografia le loro favorevoli vibrazioni.
3) La
persona è convivente e non deve sapere nulla. Si ripetono le operazioni
descritte ai punti 1 e 2, badando di nascondere la scatoletta in un luogo
sicuro ed inaccessibile. Prendete inoltre foglie di MIRTILLO, ACONITO ed alcuni
petali di ROSA GIALLA; bruciatele, raccogliete le ceneri e spargetele sotto il
letto della persona amata. Bruciate poi VERGA D'ORO e spargetene le ceneri
sotto il vostro letto.
domenica 3 febbraio 2013
SCOPA
Strumento
tradizionale della strega, la scopa si utilizza prima del rituale per
purificare l’ambiente dagli accumuli di energia. Prima di allestire l’altare si
spazza l’area in senso antiorario tenendo la scopa leggermente sospesa (in
realtà non è necessario che tocchi il terreno). Considerato che è uno strumento
di purificazione la scopa è legata all’elemento acqua e quindi può anche essere
utilizzata in tutti quegli incantesimi legati a questo elemento, in quelli
d’amore e nelle pratiche psichiche. La forma della scopa dovrebbe essere
arrotondata (non piatta), vanno benissimo scope di saggina e di erica; ci si
può costruire la propria usando un bastone di frassino a cui legare dei
ramoscelli di betulla con un ramo di salice. Questo oggetto spesso è anche
utilizzato nel rituale dei matrimoni Wiccan durante il quale gli sposi saltano
la scopa per rendere solenne la propria unione.
LIBRO SPECCHIO
E’
un diario in cui scrivere cosa provate, casa fate e come lo fate, i vostri
passi avanti, quelli indietro, i dubbi, le domande, le risposte che trovate,
tutto quello che riguarda la vostra sfera religiosa spirituale. Vi consigliamo
di andare a rileggere ogni anno, almeno, quello che avete scritto, vi
accorgerete così da dove siete partiti e dove siete giunti. Sarà più facile in
questo modo analizzare il vostro cammino.
ATHAME
Strumento
cerimoniale di invocazione utilizzato per dirigere le energie, Si usa per
aprire il cerchio, per invocare gli elementi, per trasferire energia in oggetti
toccandoli con la punta e in pozioni immergendovi la stessa o, assieme alla
coppa, nei rituali di fertilità.
L’athame, che non è mai utilizzato per tagliare, ha solitamente una lama a doppio filo che simboleggia la complementarietà degli opposti (luce-oscurità, maschile-femminile, positivo-negativo, ecc.). Il suo manico solitamente è nero (o comunque di un colore scuro) poiché questo “colore” assorbe le energie per poi rilasciarle nei riti successivi, acquistando ogni volta più potere. Sul manico, o anche sulla lama, si possono incidere simboli, rune o il proprio nome trasmettendogli in questo modo le proprie energie. Dopo la consacrazione, quando non utilizzato, dovrebbe essere tenuto avvolto in un panno (che per alcuni deve essere rosso, per altri nero) questo per far sì che non disperda l’energia accumulata durante l’uso.
L’athame, che non è mai utilizzato per tagliare, ha solitamente una lama a doppio filo che simboleggia la complementarietà degli opposti (luce-oscurità, maschile-femminile, positivo-negativo, ecc.). Il suo manico solitamente è nero (o comunque di un colore scuro) poiché questo “colore” assorbe le energie per poi rilasciarle nei riti successivi, acquistando ogni volta più potere. Sul manico, o anche sulla lama, si possono incidere simboli, rune o il proprio nome trasmettendogli in questo modo le proprie energie. Dopo la consacrazione, quando non utilizzato, dovrebbe essere tenuto avvolto in un panno (che per alcuni deve essere rosso, per altri nero) questo per far sì che non disperda l’energia accumulata durante l’uso.
Athame a doppia lama. Composto da
una divinità egizia, con uno scarabeo alato che fa la guardia alla mano. Il
fodero è decorato con geroglifici e foglie di palma.
NOME
Non
si tratta propriamente di uno strumento, non è un oggetto, non potete toccarlo,
ma sicuramente potete crearlo ed usarlo per il vostro cammino nell’Arte. Non
abbiate fretta di trovare un nome nell’Arte, prima o poi arriverà e lo capirete
al volo, potete cercarlo nei libri di mitologia, in quelli di fantascienza, su
un vocabolario, potete infine crearvelo da soli o cercarlo con metodi più o
meno conosciuti. Uno di questi metodi è conservato nel libro “il libro delle
Streghe” di Raimond Bucklan, ma anche in molti altri libi. Il Nome dell’Arte è
un nome che dovrebbe restare segreto, se non detto a chi vi sta a cuore e
magari pratica con voi, conservatelo gelosamente e come uno strumento vi verrà
in aiuto quando meno ve lo aspettate.
Usando i vostri Strumenti vi accorgerete che questi
accumuleranno un po’ del vostro potere, delle vostre energie, quindi non
saranno più soltanto canali ma batterie di riserva. Divertitevi a costruirli se
siete capaci, o a cercarli in mercatini etc. ma come abbiamo detto prima non
abbiate fretta, tutto arriverà a tempo debito.
(Elder)
ALTARE
Non
è proprio un oggetto, ma un insieme di oggetti disposti per una pratica che può
essere quotidiana. Avere in casa un altare non è, spesso, facile soprattutto
quando viviamo con persone che della Wicca non sanno nulla o che sono contrari.
Avere un altare fisso non è un obbligo, potete anche tenere le cose in una
scatola, un sacchetto o un cassetto e tirarle fuori quando servono. Se invece
avete la possibilità di farlo, perché non pensare ad un bell’altare sempre a
disposizione? Non dovete fare altro che prendere un tavolino, una scatola
rivestita, una qualsiasi superficie piana, se trasportabile vi è utile quando
ritualizzate.
L’altare
è un luogo sacro, dove si svolgono la presenza Divina dovrebbe essere costante,
per questo motivo consigliamo di tenerlo pulito, spolverarlo spesso, abbellirlo
e fare offerte se non quotidiane almeno settimanali di fiori, frutti, alimenti,
incensi e candele, o di qualunque altra cosa. Un altare fisso è insomma anche
un impegno che un buon praticante non si può dimenticare. Trovategli un posto
che possa permettervi di mantenere la privacy vostra e dello stesso, in modo
che non venga toccato da altri al di fuori di voi, per un motivo principalmente
di rispetto verso la sacralità dell’oggetto.
L’altare
può contenere statue di Divinità e oggetti che utilizzate abitualmente nei
rituali, sconsigliamo di esibire athame o altri oggetti (a meno che non siate
sicuri che nessuno toccherà il vostro altare) estremamente personali. Al posto
delle Statue o di immagini di Divinità potete usare delle candele colorate, un
consiglio potrebbe essere marrone la candela della Dea (che rappresenta la Terra ) e azzurra quella del
Dio (che rappresenta il Cielo) ma dati sfogo al vostro intuito o a quello che avete
letto in giro che più vi aggrada. Sistemate gli oggetti in modo che abbiano un
senso, almeno per voi, e non dimenticatevelo durante la settimana o fin quando
non ne avete bisogno.
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