sabato 15 dicembre 2012

Vila


Nel corso degli anni qualcuno vide coi propri occhi la Vila del bosco. Tutti i vecchi del paese assicuravano di conoscerla. Alcuni ne raccontavano meraviglie, altri la maledicevano con rancore per il male causato a qualche familiare. Lui che aveva sempre rispettato gli alberi e gli animali del bosco e che inoltre era nato di domenica, decise di volerla vedere. Molti giorni parlava a voce bassa e sussurrava nella boscaglia parole che sembravano formule magiche. Le promise che le avrebbe dato quello che voleva in cambio di un’unica visione.
Accadde così che un giorno finalmente vide la Vila appoggiata a un noce. La riconobbe dai suoi lunghi capelli rossicci che le arrivavano ai piedi. Era così affascinante che la sua bellezza lo abbagliò, e per un secondo dovette spostare lo sguardo. Quando tornò a guardarla, la Vila era sparita. Quel giorno fu l’uomo più felice del mondo. Tornò correndo per raccontarlo a tutti i suoi vicini. Quando lo udirono, molti criticarono la sua insolenza, ma lui non volle ascoltarli. La mattina seguente comprese qual era stato il tributo che la Vila ebbe in cambio: era cieco e mai più avrebbe visto di nuovo la Vila… né nessuna altra cosa.

Fate (Glossario)


Fate dei boschi

Aguane. Fata guardiana dei boschi delle Alpi italiane, di aspetto fragile, ma dalla forza sproporzionata. Ha i piedi al contrario e custodisce i prati e le correnti dell’acqua.
Anjana. Buona fata della mitologia cantabrica, di appena mezzo metro di altezza, che si nasconde nei boschi e appare a chi ha bisogno di aiuto. È solita portare un bastone con una stella sulla punta e una bottiglia con una bevanda magica.
Campanellino. Fata piccolina, giocherellona e ribelle, vestita di verde con un paio di minuscole ali e le orecchie appuntite che accompagna Peter Pan.
Dama bianca. Fata benevola che abita nei boschi dell’Europa più fredda: Danimarca, Austria, Germania e Svezia. È una fata buona che aiuta chi si perde nel bosco.
Dama del sambuco. Fata molto anziana che abita nel sambuco proteggendolo dalle aggressioni degli uomini.
Dama verde. Fata molto attraente che vive nei boschi dell’est della Francia e che si diverte seducendo i mortali per poi abbandonarli. Misteriosa e giocosa, travia i viaggiatori nel bosco, o li sorprende dai rami degli alberi con i suoi lunghi capelli.
Donzella del muschio. Fata semplice incaricata di proteggere il muschio dei boschi dei Paesi Bassi e di Germania. Estrae il filo dalle foglie degli alberi e tesse con esso il muschio che ricopre il bosco.
Drìade. Ninfa della quercia, che protegge dalla nascita. La sua vita è molto lunga, ma muore quando si taglia l’albero nel quale abita.
Ellylon. Piccole fate, delle dimensioni di una farfalla, che abitano nei boschi gallesi. Sono famose per l’entusiasmo con cui lavorano e hanno il potere di allontanare la mala sorte.
Fate italiane. Razza di fate molto sensibili che abitano nei pressi dei boschi italiani. Sono caratterizzate dal mettere alla prova il cuore dei mortali. Se gli uomini dimostrano nobiltà d’animo, saranno premiati con un dono o un tesoro; se dimostrano cattive qualità, le fate le puniranno mettendo loro delle orecchie d’asino.
Gente minuta. Fate molto piccole che vestono abiti verdi con fiocchi. Sono allegre e buone, e accudiscono chi si ritrova solo o malato.
Grig. Piccola fata della dimensione di una mela che sorride sempre e abita nelle terre gallesi.
Fata del nocciòlo. Fata piccolina, dolce e giocosa, che abita nel nocciòlo.
Fata del pruno. Fata piccolina guardiana del pruno, dal vestito viola e le ali rosse. In primavera, quando il pruno è fiorito, la si può invocare mettendo dei nastri colorati sui rami dell’albero. Così facendo, la fata che vi abita uscirà per concedere un desiderio.
Fata del melo. Fata piccola e golosa, dai capelli biondi e gli occhi celesti che si nasconde tra le foglie del melo perché nessuno rubi la frutta. Punisce l’avarizia e la pigrizia e premia la costanza.
Mab. Regina delle fate minuscole, di origine celtica. Percorre il bosco su di un carro imperlato, condotto da quattro insetti con le ali di pietre preziose. È la portatrice dei sogni. Possiede un velo azzurro con il quale copre gli uomini che soffrono, facendo dimenticare i mali e regalando allegria, che è chiamato velo dei sogni.
Madremonte. In Colombia, signora corpulenta che si presenta coperta di foglie e muschio verde, e porta un gran cappello. Evita i luoghi di passaggio nascondendosi nei boschi.
Melìade. Ninfa greca protettrice dei frassini che hanno dei poteri curativi. In Grecia si credeva che le Melìadi accudissero i bimbi abbandonati nei boschi, formando con i rami dei frassini una specie di riparo così da proteggere i bambini dal freddo.
Muryan. Fate minuscole, delle dimensioni di una formica, che si spostano in gruppi molto numerosi. Sono piccole fate che abitano nei terreni della Cornovaglia, a sud-est dell’Inghilterra.
Portune. Minuscola razza di fate, grandi come un dito. Appaiono con frequenza nei racconti medievali. Sono molto socievoli e divertenti, conosciute come <<fate agricole>> perché aiutano gli uomini nei lavori dei campi.
Seligen. Fata guardiana dei boschi austriaci, svizzeri e tedeschi, buona e molto laboriosa, che cura gli animali che abitano il bosco. Sono molto socievoli e si relazionano con gli uomini, imponendo tre condizioni che tutti gli uomini devono rispettare: non si devono toccare loro i capelli, né maledire o pronunciare il loro nome, altrimenti spariscono.
Silky. Fate che abitano nei boschi del nord dell’Inghilterra e che nascondono tesori nei loro castelli. In casa aiutano nei lavori domestici, ma se scoprono che si vuole imbrogliare o rubare il loro tesoro, possono rendere la vita impossibile: verseranno il latte, faranno dispetti, getteranno a terra gli oggetti, etc.
Vila. Fata guardiana dei boschi dell’Europa Centrale, con i piedi di capra, famosa per la rettitudine e la severità con le quali amministra la giustizia.
È anche nota col nome di “guaritrice dei boschi”, perché conosce i segreti delle piante medicinali e li condivide con gli uomini che incontra feriti nel bosco.


Se una notte, passando per il bosco, scorgerai in lontananza una lucina che tintinna come se stesse ballando, starai assistendo a una danza di fate.

Non dimenticare mai che la natura, le fate e noi umani condividiamo lo stesso mondo; perciò, non maltrattare gli animali, non danneggiare gli alberi e non inquinare i fiumi e i mari.
Se lo farai, una fata dei boschi ti lancerà un incantesimo!

giovedì 6 dicembre 2012

Le Confessioni di un Illuminato Vol. 3

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Le Confessioni di un Illuminato Vol. 3 - Leo Lyon Zagami ..Nella seconda parte del libro l'autore focalizza la sua attenzione sul potere della Chiesa di Roma dal dopo guerra ad oggi, partendo dalla fine degli anni '50 quando un uso improprio della Massoneria servì a un vero e proprio colpo di stato massonico in Vaticano che portò all'elezione di ben due Papi massoni (Roncalli e Montini) con conseguenze gravissime, la cui testimonianza arriva direttamente dagli archivi della FBI americana.

INCANTESIMO PER REALIZZARE DESIDERI


Quando avete trovato un albero adatto al vostro rituale sedetevi alla base del tronco ed esprimete il vostro bisogno, poi staccate una foglia e, con un bastoncino con la punta carbonizzata, scriveteci sopra il vostro desiderio. Con la foglia in mano fate nove volte il giro dell’albero in senso orario pronunciando una formula.

O tu antico quanto antico è il mondo,
Più antico di ogni cosa esistente,
dammi il potere a tuo comando
di realizzare un incantesimo potente.

Ripetete finché non avete terminato i nove giri, poi legate la foglia attorno al tronco con un viticcio e al termine seppellite un’offerta ai piedi dell’albero.
Poi andate per la vostra strada e attendete che l’albero faccia il suo lavoro.




La Dea


Fonte di fertilità, saggezza. Raffigurata come Fanciulla (luna crescente), Madre (luna piena), Anziana (luna calante).
Dato che è natura, la natura intera, in lei vi è sia la Tentatrice sia l’Anziana, la culla e la tomba. Dona fertilità, amore ed abbondanza anche se ha contemporaneamente il suo lato oscuro. È la luna e il mare silenzioso, è l’incarnazione della fertilità e dell’amore. I simboli per onorarla sono; il calderone, la coppa, il labrys, i fiori a cinque petali, lo specchio, collane, conchiglie, perle, argento, smeraldi ecc… È detta anche Dea Trina (legata alle fasi della Luna), è legata molto strettamente alla Luna nuova e alla freschezza (nell’aspetto di fanciulla); alla luna piena, maternità e parto (come la madre); alla luna calante con la saggezza, lo spirito profetico, la magia, la distruzione e il castigo. La Dea possiede un ruolo oscuro che risulta evidente dalla natura stessa. Durante le pratiche dobbiamo vedere la Dea come qualcosa che ci reca sollievo spirituale, speranza e amore.
Simbolismi relativi agli aspetti della Dea che si possono usare nei rituali:
  • Signora dello spazio infinito (oscurità, teli neri, stelle, notte, vuoto, calderone, fiori, animali notturni).
  • Signora della Luna (mezzelune, perle, pietre di luna, specchio, argento, labrys).
  • Signora della Terra (frutta, cereali, natura fecondatrice, conchiglie, tazze, calici, calderoni, smeraldi).
  • Signora della freschezza, del rinnovamento, inizi, promesse e potenziali (campi incolti, uova, sorgenti, Luna Nuova).
  • Signora del parto, madri e maternità (Luna Piena, pietre forate, oggetti rotondi e ovali, un bimbo).
  • Signora di amore, pietà, bellezza (specchi, cuori, fiori, miele).
  • Signora della guarigione (acque purificanti, mani che dirigono il potere).
  • Signora dello spirito profetico (cristalli di quarzo, consapevolezza psichica, grotte, nudità, pozze).
  • Signora della magia (ogni strumento magico, spade, athame, fuso, fuoco, calderone).
  • Signora di saggezza (fuochi, libri, civette, Luna Calante).
  • Signora di distruzione, castigo, guerra (non consigliato nei rituali).
E’ associata alla luna, le cui diverse fasi ne caratterizzano i vari tratti distintivi. Non esiste un concetto di dea con una personalità definita. La luna è molto importante nelle pratiche magiche, rappresenta la forza femminile e ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi.
Le parti più importanti sono le fasi lunari, e sono:
  • Luna crescente: (attira). È la fase di evoluzione tra novilunio e plenilunio. È il momento indicato per tutte le pratiche, magiche e non, che prevedono un accrescimento e raggiungimento di un obiettivo; anche per qualsiasi inizio e cambiamento.
  • Luna piena: (tutti i tipi di magia). Momento di massimo splendore. È il momento ideale per qualsiasi pratica che risulterà fluida. Periodo migliore per trattare situazioni difficili di maggior impegno.
  • Luna calante: (allontana). Fase migliore per allontanare o eliminare aspetti della nostra vita e della nostra persona che non ci piacciono. L’energia tende a riequilibrare qualsiasi anomalia.
  • Luna nuova: (tutti i tipi di magia). Simboleggia la dea nella veste di saggia e di anziana. Momento propizio per ogni pratica ed attività di scoperta e divinazione. La luna dona saggezza, consapevolezza e intuizione.

sabato 3 novembre 2012

L’INQUISIZIONE


Si è abituati a pensare alle streghe come un prodotto dei secoli più bui del Medioevo ma in realtà esse sono sempre esistite sin dalla notte dei tempi. La Chiesa da sempre condanna la magia e la stregoneria. Nel secolo XIII nel Canon Episcopi vennero raccolte varie disposizioni di malefici e magie risalenti fino al X secolo e venne dichiarato che i vescovi, una volta scovato i seguaci dell'arte dei sortilegi, avrebbero dovuto allontanarli dalla parrocchia.        La costituzione Super illius specula di Giovanni XXII (1326-1327) prevedeva sia la scomunica che la confisca dei beni in prima istanza e, solo in caso di recidività, la morte dopo il patimento di pene corporali. La caccia ufficiale alle streghe, sistematica e senza pietà, iniziò in pieno Rinascimento, nel 1484, con la bolla Summis desiderantes di papa Innocenzo VIII, che a completamento dell'azione contro la stregoneria, inviò due suoi inquisitori, Jakob Sprànger e Heinrich Institor, in Germania, ove a Strasburgo pubblicarono nel 1486 il famoso Malleus maleficarum, il testo ufficiale della Chiesa sulla stregoneria. Fu il primo trattato, ma non il solo, ad analizzare e descrivere minuziosamente e diffusamente il mondo quotidiano e il vissuto delle streghe, raccogliendo voci, tradizioni popolari e confessioni ottenute sotto tortura.  Il libro era diviso in tre parti: nella prima si definì la stregoneria, si dimostrò la sua esistenza e la sua funesta azione; nella seconda vennero analizzate in dettaglio le varie forme di stregoneria e i modi attraverso i quali potevano essere combattute, in particolare con esorcismi; nella terza parte, infine, si parlava delle azioni giudiziarie contro la stregoneria, ovvero gli arresti e i processi con gli interrogatori, le torture, le sentenze e i roghi.   Nacquero in questo periodo moltissimi testi, anche grazie alla diffusione più veloce per merito della stampa, riguardanti il tema della stregoneria: la caccia alle streghe necessitava, infatti, di una conoscenza approfondita del mondo del maleficio, del sistema di organizzazione delle sette, dei metodi atti a individuare le streghe e di condurre gli interrogatori, avendo sotto gli occhi tutta la serie di malefici che le donne diaboliche erano in grado di compiere con l'aiuto di Satana. È solo alla fine del Quattrocento che viene istituito un tribunale speciale per le streghe e vengono nominati inquisitori con pieni poteri. Ma dall'inizio della Riforma al termine del periodo controriformistico, con un'appendice che in Europa giunse fino al decennio 1672- 1682 e si prolungò in America fino al 1692, cattolici e protestanti vivevano in un momento in cui le tensioni si trasformavano in intolleranze, in un cui furono equamente scoperte streghe. L'Inquisizione aveva un vero e proprio iter procedurale: prima di tutto l'inquisitore doveva recarsi sul luogo o dove la sua commissione l'aveva mandato per controllare la situazione, o dove un testimone, che rimaneva anonimo per il bene della propria famiglia, affermava di aver visto fatti strani e strani fenomeni il tutto in un clima di grande esaltazione religiosa, acuito da guerre estenuanti e da crisi economiche e sociali. La follia della caccia alle streghe entrerà nella sua fase acuta solo in questo periodo. A farne le spese furono soprattutto donne: vecchie o giovani, vedove o nubili o maritate ma anche uomini e bambini innocenti non furono risparmiati dalla furia cieca del boia. A questo punto si faceva un discorso pubblico, in cui si raccomandava, a chi avesse partecipato a qualche congrega di eretici o di streghe, di farsi avanti in modo spontaneo. Se lo avesse fatto sarebbe stato perdonato ma avrebbe dovuto fare penitenza, di solito un pellegrinaggio penitenziale. Una volta rilasciati i peccatori "volontari", si arrestavano coloro su cui si avevano dei sospetti. L'accusato doveva poi presenziare, senza avvocati difensori, davanti a una sorta di tribunale, composto da un diocesano ordinario e dall'inquisitore, con aggiunta un corpo di uomini dotti. Bastavano solo due confessioni per accusare un uomo.  I giudici potevano usare qualsiasi mezzo a loro discrezione per estorcere tali confessioni, tra i quali veniva scelto preferibilmente il carcere preventivo, dove l'imputato veniva incatenato, lasciato senza cibo e sorvegliato continuamente. Se l'imputato non testimoniava o a suo carico non vi erano prove sufficienti, l'inquisitore dubbioso poteva autorizzare la tortura. Verso la fine del secolo XVII e inizio del XVIII i processi cominciarono a diminuire fino a esaurirsi. Le grandi cacce cessarono perché le società europee decisero che simili avvenimenti non si sarebbero dovuti ripetere: avendo sperimentato i disastri sociali prodotti dal panico di massa, avevano capito che in questi processi erano state coinvolte tante persone innocenti. Si perse allora la fiducia nella caccia alle streghe e nei processi conseguenti.  Le condizioni economiche e sociali migliorarono e, di conseguenza, vennero meno quelle situazioni idonee ad alimentare uno stato di superstizione. Nonostante ciò, le credenze popolari continuavano a esistere e non si hanno prove che queste siano state abbandonate in un secolo pieno di scetticismo come il XVIII. Le varie riforme del funzionamento dei sistemi giuridici europei furono un'altra causa della diminuzione dei processi per stregoneria. Si richiedevano prove più solide: senza la prova tangibile dell'intenzione magica e gli effettivi strumenti della magia il fatto non poteva essere preso in considerazione. Un'altra causa poteva sicuramente essere di natura finanziaria.  Il costo della custodia preventiva dei carcerati era molto elevato e se le streghe non erano in grado di pagarlo, era il villaggio o la città a dover far fronte all'esborso. Sicuramente le persone in grado di mettere termine alla caccia alle streghe erano i magistrati e gli inquisitori e dove loro non agivano potevano intervenire le autorità politiche. Più avanti s'iniziò a essere riluttanti anche verso la tortura e, pian piano, nei singoli stati europei, si cominciò ad abolirla. La Riforma contribuì da un lato a intensificare la caccia alle streghe ma dall'altro a gettare le basi per il suo declino, proponendo un vero e proprio mutamento religioso.


Papa Giovanni Paolo II ha chiesto pubblicamente scusa per gli atti di sangue commessi dalla Chiesa nei secoli passati: dalle Crociate alle cosiddette Sante Inquisizioni.

TREDICI METE


Le tredici mete della strega racchiudono i principi dell’Arte Wicca e della stregoneria

Tredici sono le mete di strega
Un solo filo racchiude e le lega
Un solo cerchio le va a limitare
Concentrati adesso e stai ad ascoltare
Conosci te stessa per prima cosa
Comprendi l’Arte sin qui misteriosa
Sii disponibile ad imparare
Con molta saggezza usa il sapere
Il comportamento sia equilibrato
Ed il tuo parlare sia ben ordinato
E pure in buon ordine tieni il pensiero
Festeggia la vita con cuore sincero
E con la terra armonizza il tuo giro
Mangia più sano e correggi il respiro
Esercita il corpo con attenzione
Abitua la mente alla meditazione
Un’ultima meta hai da osservare
La Dea ed il Dio devi onorare.


PREGHIERA WICCAN (IN RIMA)



"Benedetti siano i miei piedi
come ogni cosa che agli dei chiedi
benedette siano le mia ginocchia
la riconoscenza allo Spirito è molta
benedetto sia il mio cuore
che grazie agli dei non patisce dolore
benedetti siano i miei occhi
fa che vedano la saggezza di molti
benedette siano le mie labbra
che possano sempre dire il vero"




giovedì 1 novembre 2012

Come creare candele


Servono:
Un foglio di cera d'api, del colore che preferite
Uno stoppino
Una superficie tagliente di qualsiasi tipo ( anche un cartoncino va bene)
Forbici
Un righello
Un coltello appuntito o un taglierino da cera

1.) Usando il righello come guida, tagliate un quadrato di circa 20 cm dal foglio di cera.
Salvate ogni pezzetto o brandello, perché possono essere utilizzati dopo per le decorazioni.

2.) Piegate un lato della cera in alto di circa 1/2 cm , facendo molta attenzione a non rompere la cera. Ho trovato che è più semplice quando le unghie sono corte ( cosa che mi succede assai raramente ) e quando la sollevate lentamente, un po’ alla volta.
3.) Tagliate un pezzo di stoppino di circa 22 cm ( poco + lungo della cera). Stendete lo stoppino dentro la piega, con il cm in più sporgente da un lato. Piegate l'arricciatura strettamente sullo stoppino, una volta ancora avendo cura e facendolo lentamente, così da non rompere la cera.
4 ) Adesso cominciate a far rollare la candela. Siate certi che lo stoppino sia infilato bene.
Iniziate a far rollare fermamente e fatelo con calma, magari con entrambe le mani.

5.) Continuate a far rollare il resto della cera, usando entrambi i palmi delle mani e tenendo il movimento pari. Non premetela troppo o schiaccerete la forma della cera.
La pratica rende tutto perfetto. Se fate un errore, srotolate la cera un po’ e ricominciate.

6.) Quando avete finito, chiudete l'estremità gentilmente premendo con i vostri pollici. Avrete finito la vostra candela così.
7.) Adesso potete decorare la candela. Usate la vostra immaginazione. Potere tagliar via forme o premerci sopra, potete aggiungere i brandelli che avete perso precedentemente.
Le possibilità sono infinite.
Potete anche sperimentare facendo grandezze diverse, o tipi semplicemente variando la grandezza dei fogli di cera d'api.



venerdì 26 ottobre 2012

Streghe


Orrende megere, davanti al calderone, intente a preparare filtri ed orrendi malefizi… ma sarà poi vero?
La visione storica
La strega è una figura più vecchia del Cristianesimo. Chi non ricorda la maga Circe raccontata dai greci, la splendida donna che trasformava in porci i compagni di Ulisse, o la Medea di Euripide? Ma andiamo ancora più indietro nel tempo. Il poeta romano Ovidio chiamava strix un grosso uccello con la testa grande, due occhi fissi, il becco e gli artigli da rapace e le penne chiare. È un uccello notturno che assomiglia a un gufo, capace, secondo certe credenze, di penetrare nelle case, protendere gli artigli verso le culle per afferrare i bambini e succhiarne il sangue. Vi era un modo, però, per tenerli lontani: veniva usata una pianta magica, l'aglio che era diffusissimo nella medicina popolare, per combattere veleni e malefici. Dal nome latino di questa creatura orrenda deriva il vocabolo medievale di stria che indica ancora oggi animali come la civetta o il barbagianni, simboli inquietanti di un mondo oscuro e impenetrabile. Dal plurale di strix nasce il nome di strega, donna malefica che si trasforma nell'uccello mostruoso che succhia il sangue degli umani sorpresi nel sonno. Si racconta che le streghe fossero capaci di trasformarsi in animali, grazie alle loro doti magiche. Questa convinzione popolare che le streghe riuscissero ad assumere sembianze di vari animali deriva probabilmente dall'uso delle Baccanti, adepte del dio orgiastico Bacco, di travestirsi con pelli di animali come gatti, lupi e uccelli notturni, ecc... durante i loro sabba. Un'altra caratteristica di queste streghe dell'antichità è la pratica del cannibalismo: già da Orazio si pensava che le streghe fossero cannibali e conseguentemente tra le popolazioni germaniche si ritrova la credenza delle streghe divoratrici di carne umana. Tutto ciò serve a dimostrare che la stregoneria non è nata nel Medioevo e che le sue origini non possano essere del tutto attribuite all'influenza della Chiesa. Fin dall'antichità comunque le streghe venivano da tutti considerate donne di natura perfida, su questo tutti erano concordi. Esse erano delle donne dall'aspetto orribile, coltivavano arti magiche, erano capaci di gettare malocchio o di fare fatture oltre che possedere la capacità di predire la sorte e preparare filtri d'amore.


"Grazie - La tecnica del Campo G.I.A." di Fabio Marchesi

Macrolibrarsi.it presenta il libro: Grazie di Fabio Marchesi

Ho-oponopono - La Strada Verso l'Amore - Josaya

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Ho-oponopono - La Strada Verso l'Amore - Josaya

C'è una strega molto brutta


C'è una strega molto brutta
che ha perduto la parrucca
è rimasta tutta pelata
ed è anche arrabbiata.
Cerca di qua, cerca di là
la mia parrucca dove sarà?
Guarda in su guarda in giù
ma è sparita non c'è più.
Prende allora la sua scopa
e fa un giro per l'Europa
ma al ritorno verso sera
perde anche la dentiera.
Siede allora sopra un vaso
ma le si stacca pure il naso
e mentre si toglie le scarpe vecchie
le si staccano anche le orecchie.
Prende allora i cerotti
per attaccare i pezzi rotti
ma la iella non è finita
le si staccano anche le dita.
Allora la strega fuori di sé
si guarda allo specchio e sapete chi c'è?
Ci sono io che la guardo in faccia
le faccio la lingua e la boccaccia
poi all'improvviso le grido "BUUH"
lei scappa via e non torna più!!!
Ecco perché adesso le streghe non si vedono più!!!

 

I Colori Dimenticati - Silvia G. Guirado

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: I Colori Dimenticati - Silvia G. Guirado

Agenda degli Angeli di Igor Sibaldi

Macrolibrarsi.it presenta: Agenda degli Angeli di Igor Sibaldi

Proprietà terapeutiche di alcuni cristalli



AMBRA:
Chakra: OMBELICO, PLESSO SOLARE, CAPO.
É una resina fossilizzata. Esercita un'influenza positiva sul SIST. ENDOCRINO, MILZA, CUORE, SIST. RESPIRATORIO, ASMA.
Curativa, calmante, armonizzante. Elettricamente viva, con luce dorata solidificata. Ristabilizza la kundalini. Riattiva la natura altruistica, spiritualizza
l'intelletto.

AMETISTA:
Chakra: TERZO OCCHIO, SOMMITÀ DEL CAPO.
Varietà di quarzo. Conosciuta come pietra "spirituale".
Rinforza GHIANDOLE ENDOCRINE e SISTEMA IMMUNITARIO.
Migliora le attività della parte destra del cervello, e le ghiandole pineale e
pituitaria. potente purificatrice del SANGUE ed energizzante. Aiuta nei disordini mentali. Purifica e rigenera a tutti i livelli di coscienza. Trasforma una bassa natura in uno dei più alti e raffinati aspetti del proprio potenziale divino. Spezza le illusioni. Migliora le abilità fisiche. Eccellente per meditare. Aiuta nel channeling. Calmante con notevoli qualità protettive. GUARIGIONI, AMORE
DIVINO, ISPIRAZIONE, INTUIZIONE.

AVVENTURINA (verde):
Chakra:CUORE.
Varietà di quarzo. Purifica i corpi mentale, emozionale ed eterico. É d'aiuto in stati d'ansia e paura. Stimola i tessuti muscolari. Rinforza il sangue. tranquillità emozionale, attitudine positiva nei confronti della vita. Conduce verso l'allineamento dei propri centri. INDIPENDENZA, SALUTE.

CITRINO quarzo :
Chakra: OMBELICO, SOMMITÀ DEL
CAPO.
Influisce positivamente su RENI, COLON, FEGATO, CISTIFELLEA, APPARATO DIGERENTE, CUORE.
Rigenera i tessuti, disintossica il corpo fisico, emozionale e mentale. Aumenta l'energia terapeutica del corpo. Diminuisce le proprie tendenze distruttive.
Aumenta la considerazione di se stessi. Alto potenziale d’allineamento col più Alto Sé. SPENSIERATEZZA, ALLEGRIA, SPERANZA. Calore, energia. Attira
l'abbondanza.

CORALLO :
Chakra: CUORE.
É di giovamento in casi di cattiva circolazione, anemia e malattie cardiache. Migliora la salute mentale e fisica.

CRISTALLO di quarzo (chiaro) :
Chakra:TUTTI.
Risalta le proprietà cristalline del sangue, del corpo e della mente. attiva e migliora le ghiandole pineale e pituitaria. Equilibratore emozionale. Stimola le funzioni cerebrali, amplifica le forme di pensiero. Attiva tutti i livelli di coscienza. Disperde le energie negative. Riceve, riattiva, conserva, trasmette
ed amplifica l'energia. Eccellente per la meditazione. Migliora la comunicazione interdimensionale col più Alto Sé e gli spiriti Guida.

DIAMANTE :
Chakra: TUTTI.
Migliora le funzioni cerebrali. Aiuta l'allineamento delle ossa craniche.
Elimina i blocchi dei chakra e della personalità. Maestro guaritore.
Disperde la negatività, purifica i corpi fisico/eterico. Riflette la volontà ed il potere di Dio. Aumenta al massimi lo spettro delle energie nel corpo/mente/spirito.  Allineamento con più Alto Sé. Abbondanza, innocenza, purezza, fiducia.

DIASPRO:
Chakra:in accordo col colore.
Una varietà di calcedonio. Rinforza FEGATO, CISTIFELLEA e VESCICA.
Potente guaritore, agisce principalmente sul corpo fisico. Rappresenta l'elemento TERRA.

GIADA (nefrite):
Chakra: in accordo con il colore.
Rinforza CUORE, RENI, SIST. IMMUNITARIO.
Aiuta la purificazione del sangue e la digestione. aumenta longevità e fertilità, aiuta nei problemi femminile e nei problemi di vista. Potente equilibratrice emozionale. Irradia il divino incondizionato amore. CHIAREZZA, MODESTIA, CORAGGIO, GIUSTIZIA, SAGGEZZA. Pace ed educazione. Disperde la negatività. Nell'antica Cina e nell'antico Egitto era usata come pietra porta-fortuna.

LAPISLAZULO:
Chakra: GOLA - TERZO OCCHIO.
Rinforza l’APPARATO SCHELETRICO.
Attiva la ghiandola tiroidea. Diminuisce la tensione e l’ansietà . Aumenta la forza, la vitalità, la virilità, la creatività. Facilita l'aprirsi dei chakra. Chiarezza mentale , illuminazione. Aumenta le abilità psichiche e la comunicazione col più Alto Sé e con gli spiriti guida.

OCCHIO DI TIGRE:
Chakra: PLESSO SOLARE, OMBELICO.
Varietà di calcedonio. Benefica MILZA, PANCREAS, APPARATO DIGERENTE, COLON.
Equilibratore emozionale. Aumenta la connessione col potere personale e la volontà. Grounding, centering. Mitiga testardaggine ed ipocondria. Aumenta la chiara percezione e l'intuito, nonché la fiducia in se stessi. Sottile energia maschile.

ONICE:
Chakra:in accordo col colore.
Varietà di calcedonio. Allevia lo stress. Equilibra le polarità maschile- /femminile. Rinforza il MIDOLLO OSSEO. Aiuta nelle separazioni, migliora l'equilibrio emozionale ed il self-control. Profonda ispirazione.

OPALE:
Chakra: CUORE Ed altri (secondo il colore).
Stimola le ghiandole pineale e pituitaria. Aiuta nei problemi di vista. Equilibratore emozionale. Sviluppa l'intuizione. Il completo spettro dei colori si adatta a tutti i chakra. Aiuta le connessioni consce coi più alti aspetti dell’Essere.

PERLA:
Chakra : 7.
Rappresenta la femminilità, l'amore, la purezza. Emana generosità, felicità e piacere. Cura tutte le forme di congestione, come il catarro e la bronchite.

QUARZO ROSA:
Chakra : CUORE.
Influisce benevolmente su RENI e SIST. CIRCOLATORIO.
Aumenta la fertilità, aiuta negli squilibri sessuali/emozionali. Aiuta a liberarsi dalla rabbia depressa, i risentimenti, i sensi di colpa, la paura, la gelosia. Diminuisce lo stress, la tensione, la febbre. Guarisce l’EMICRANIA. aumenta la
fiducia in se stessi e la creatività. Aiuta a perdonare, compassione. È detta "PIETRA DELL' AMORE".

RUBINO:
Chakra : 1 e CUORE.
Aiuta il cuore fisico e spirituale. Migliora la circolazione, allieva i dolori mestruali. Rivitalizza il sangue e l'intero sistema corpo/mente. Rinforza il sistema immunitario. Scuote dalla pigrizia, dal 15 sonno a livello fisico e spirituale. Raffina le basse passioni. Coraggio, integrità, servizio altruistico,
gioia, devozione spirituale, potere, guida. Sviluppa capacità intuitive. Allontana il senso di limitazione.

SMERALDO:
Chakra : PLESSO SOLARE, CUORE.
É una varietà di berillo. Rinforza il CUORE, FEGATO, RENI, SIST. IMMUNITARIO ed il SIST. NERVOSO. Tonico per il corpo-
/mente/spirito. Aiuta l'allineamento dei corpi sottili. Buono per i sogni, la meditazione, la profonda introspezione spirituale. Aiuta la memoria ed a superare la depressione. Migliora la vista. Rappresenta il potenziale di divinità
in noi. Prosperità, amore, gentilezza, tranquillità, equilibrio, guarigione,
pazienza. Forte equilibratore emozionale. Riscalda, risveglia, ispira. Abbondanza.

TOPAZIO GOLD:
Chakra : OMBELICO, SOMMITÀ
DEL CAPO.
Rigenerazione dei tessuti. Rinforza FEGATO, CISTIFELLEA, MILZA,
APP. DIGERENTE, SISTEMA NERVOSO.
Disintossica l'organismo. Riduce la pressione sanguigna, dà sollievo in caso di vene varicose. Previene l'insonnia e favorisce il sonno profondo. Riscalda, risveglia, ispira. Abbondanza.

TOPAZIO BLU:
Chakra : CUORE, GOLA, TERZO OCCHIO.
Rigenera i tessuti. Rinforza la ghiandola TIROIDEA, migliora il metabolismo. Equilibratore emozionale. Rinfrescante, calmante. PACE, TRANQUILLITÀ, creatività, espressione di sé. Aumenta le percezioni fisiche, le comunicazioni
con il più Alto sé e Spiriti Guida.

TURCHESE:
Chakra :GOLA.
Da alcuni indiani d'America é ritenuta tuttora una pietra sacra.
Favorisce la ripresa fisica generale di chi sta per sottoporsi ad un intervento chirurgico. Tonifica e rinforza l'intero organismo.
Rigenera i tessuti. Aiuta il SIST. CIRCOLATORIO, POLMONI, SIST. RESPIRATORIO. Rivitalizza il sangue ed il sist. nervoso. Allinea i chakra. Migliora la meditazione, le espressioni creative. Dà pace alla mente. Equilibratore emozionale. Comunicabilità, amicizia, lealtà.

ZAFFIRO :
Chakra : GOLA, TERZO OCCHIO.
Aiuta il PANCREAS, rinforza il metabolismo ed il SIST. LINFATICO.
Equilibra le polarità maschile- /femminile. Allevia la paura. Calma e rischiara la mente. Leggermente sedativa, grounding. Taglia attraverso la densità e l'illusione, portando chiarezza e verità. Migliora la comunicazione, le espressioni creative. Qualità simili al lapislazzuli.

ZIRCONE:
Chakra : TUTTI.
Rinforza la mente. Aiuta INTESTINO e FEGATO. Aumenta l'appetito. Equilibratore delle ghiandole pituitaria ed pineale. Allinea i corpi sottili.
Equilibratore emozionale, autostima. Concilia il sonno. Proprietà simili al diamante ed al quarzo chiaro. Grande guaritore.

Agenda degli Angeli di Igor Sibaldi

Macrolibrarsi.it presenta: Agenda degli Angeli di Igor Sibaldi

Il Crepuscolo degli Dei

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Il Crepuscolo degli Dei

Abbinamento classico fra cristalli e segni zodiacali


In genere, anche se non sempre, i cristalli vengono così abbinati:
Ariete: Agata, Ametista, Corniola, Diamante, Diaspro, Ematite, Granato, Magnetite, Ossidiana, Ossidiana Fiocco di Neve, Pirite, Quarzo Affumicato, Rodonite, Rubino e Tormalina Rosa.

Toro: Corniola, Crisolla, Giada, Pietra di Luna (Selenite), Quarzo Rosa, Rodonite e Smeraldo.

Gemelli: Ambra, Crisoprasio, Occhio di Tigre, Peridoto, Quarzo Ialino
(Cristallo di Rocca), Quarzo Rutilato, Rodocrosite, Topazio Oro e Turchese.

Cancro: Agata Muschiata, Avventurina, Crisoprasio, Giada, Opale (bianco), Peridoto, Perla, Pietra di Luna (Selenite), Quarzo Rosa, Rodocrosite e Rubino.

Leone: Ambra, Lapislazzuli, Occhio di Tigre, Pirite, Quarzo Ialino (Cristallo di Rocca), Quarzo Citrino, Quarzo Rutilato, Rubino, Topazio Blu e Topazio Oro.

Vergine: Agata, Amazzonite, Ametista, Azzurrite, Calcedonio, Giada, Kunzite Occhio di Tigre, Quarzo Citrino, Sodalite e Zaffiro.

Bilancia: Crisocolla, Crisoprasio, Giada, Kunzite, Perla, Pietra di Luna,
Quarzo Rosa, Rodocrosite, Rodonite, Tormalina Rosa & Zaffiro.

Scorpione: Agata Corniola Diaspro Eliotropo, Ematite Fluorite Granato, Opale, Ossidiana Fiocco di Neve Quarzo Affumicato,
Rodonite, Rodocrosite, Rubino, Tormalina Nera e Tormalina Rosa.

Sagittario: Ametista, Calcedonio, Crisocolla, Lapislazzuli, Opale Nero, Peridoto, Rodocrosite, Sodalite, Sugilite e Zaffiro Chiaro.

Capricorno: Avventurina, Crisoprasio, Diamante, Ematite, Malachite, Onice Nero, Peridoto, Perla, Quarzo Tormalinato, Smeraldo, Tormalina Nera e Verde.

Acquario: Amazzonite, Crisocolla, Fluorite, Lapislazzuli, Onice, Opale, Quarzo Ialino (Cristallo di Rocca), topazio Blu e Zaffiro.

Pesci: Acquamarina, Ametista, Azzurrite, Eliotropo, Fluorite, Giada, Kunzite, Lapislazzuli, Opale, Sodalite, Sugilite e Zaffiro a Stella.


giovedì 25 ottobre 2012

Luna


Lunae, Thymiama aromata.
Audi dea regina, lucifera, diva Luna
Tauricornis Mene, noctu currens, aerivaga,
Nocturna, facitenens, puella, bene stellata, Luna,
Quae crescis et decrescis, foeminaque et mas,
Fulgens, equorumn amatrix, temporis mater, fructifera,
Electris, iracunda, splendoris causa nocturna,
Omnispica, vigiliarum amatrix, pulchris syderibus abundans,
Quiete gaudens et delectatione beatifica,
Lucida, laetitiae datrix, perfectrix noctis oblectamentu,
Astritenens, latipeple, vagi cursus, sapientissima puella:
Venias beata, benivola, pulchristella, lumine tuo
Micans, conservans tuos supplices, proba puella.


martedì 16 ottobre 2012

Morgana


La fata Morgana, conosciuta anche come Morgane, Morgaine, Morgan e altre varianti, è una popolare strega della mitologia celtica e delle leggende.
 Nel ciclo arturiano, Morgana è un personaggio femminile; è sorella di Artù e nemica di Ginevra.
Nella tradizione del ciclo arturiano, Morgana era la figlia della madre di Artù, Lady Igraine, e del suo primo marito, Gorlois, duca di Cornovaglia; Artù (Arthur Pendragon), figlio di Igraine e di Uther Pendragon, era dunque suo fratellastro. Come donna celtica, Morgana ereditò parte della magia della Terra di sua madre. In Le Morte d'Arthur e altre fonti, ella è infelicemente sposata con Re Urien di Gore dalla quale avrà il figlio Ywain. Tenterà infatti di uccidere il marito credendo che l'amante di lei, Accolon sia riuscito ad uccidere Artù con Excalibur rubata.
Le teorie sulla maternità di Morgana rispetto al figlio Mordred sono due: la tradizione più antica afferma che questi sia figlio di Morgause, sorella di Morgana; una seconda teoria, influenzata dal romanzo Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley e soprattutto dalla cinematografia, presenta Morgause come la donna che ha allevato fin dalla tenera età il piccolo Mordred, in realtà concepito da Morgana ed Artú durante le Nozze Sacre.


 
Morgana è una delle donne protagoniste della mitologia celtica.
Aveva la caratteristica di camminare in modo molto leggero, tanto da apparire sollevata dal suolo.
Secondo la tradizione Morgana sarebbe stata allieva di una "Dama del Lago" di nome Viviana che l'avrebbe accolta nell'isola e istruita nelle arti magiche e farla succedere a se stessa alla guida della comunità. Si parla di lei come una guaritrice ed una fata in grado di mutare forma a suo piacimento.
Diverse fonti citano anche Morgana come allieva di Merlino e, successivamente, sua rivale. 

 

Secondo il mito, Morgana è figlia di Igraine e di Urien, e sorellastra di Artù. La prima opera letteraria nella quale appare la figura di Morgana è la "Vita Merlini" di Goffredo di Monmouth, 1148, nella quale Morgen è una fata guaritrice, che cura Re Artù, e che vive ad Avalon con nove sacerdotesse...
Un breve accenno alla figura di Morgana era già presente nell'Historia Britannicum, nella quale si narrava che Artù era stato curato ad Avalon.
Attorno al 1170 Morgana riappare in "Erec et Enide", in questo testo è sorella di Artù e fata guaritrice.
Benoit de Saint Marure la cita nel "Roman de Troie", 1160 e in "La Vulgata Lancelot" si dice di lei: "Verità fu che Morgana, la sorella di re Artù, era molto esperta di incantesimi e di sortilegi e più di tutte le donne; e per il grande impegno che ci mise lasciò e abbandonò la comunità della gente e soggiornava giorno e notte in foreste profonde e presso le fonti, cosicché molte persone, che erano molte nel paese, non dicevano che era una donna, ma la chiamavano Morgana la dea".
Con il passare del tempo la figura di Morgana andrà sempre più assumendo tratti negativi e da guaritrice diventerà traditrice e maga, caratteristica che le rimarrà addosso in tutta la letteratura cortese del XIII secolo.
La peculiarità della figura della fata nei romanzi del XII secolo era di abitare in un altro luogo e di poter curare il re ferito, mentre nel XIII secolo la caratteristica è quella di rapire gli uomini e farne suoi amanti. 

 


La leggenda della fata Morgana

Al tempo della conquista barbara uno dei re conquistatori arrivò in Calabria e si trovò davanti un'isola meravigliosa con al centro una montagna che emanava fumo e fuoco. Stava meditando su come fare per raggiungerla e conquistarla, quando gli apparve una donna bellissima che gli disse: "Vedo che guardi quella meravigliosa isola e ne ammiri le distese di aranci e ulivi, i dolci declivi ed il suo magico vulcano. Io posso donartela se la vuoi." Era agosto, il mare era tranquillo e neppure un alito di vento turbava la pace e la serenità del luogo, l'aria era tersa e limpida e davanti agli occhi del re barbaro accadde uno strano fenomeno: la Sicilia era vicinissima, si potevano vedere chiaramente gli alberi da frutto, il monte che vomitava fuoco e perfino gli uomini che scaricavano merci dalle navi. Il re barbaro si buttò in acqua sicuro di poterla raggiungere con pochi passi. Mentre il re barbaro affogava, la fata Morgana sorrideva.
Ancora oggi si verifica questo strano fenomeno per cui, nelle giornate particolarmente terse di agosto e settembre, la Sicilia sembra vicinissima alla Calabria e se ne possono distinguere distintamente campi, case e colline; infatti la fata Morgana non è altro che un fenomeno ottico che si ammira spesso nello stretto di Messina e nell'isola di Favignana a causa di particolari condizioni atmosferiche. Guardando da Messina verso la Calabria, si vede come sospesa nell'aria l'immagine di Messina e, viceversa, guardando da Reggio Calabria verso Capo Peloro, si vede nello stretto Reggio.


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