Da Fortuna,
dea del Caso
Mitologia
romana
La dea Fortuna, dea del Caso, coincide con la Tyche
greca. Ella si presenta con i tratti di una donna cieca o dagli occhi bendati,
che tiene in mano una ruota, un timone o talvolta una cornucopia. La fortuna
corrisponde così a una potenza che distribuisce beni e mali. “Come una ruota la
Fortuna gira in tondo”, scrive Sofocle.
Se il termine fortuna è collegato prevalentemente alla
nozione di ricchezza, la sua accezione iniziale era tuttavia neutra, da cui la
precisazione di “buona fortuna” o di “cattiva fortuna”. La riduzione al suo
carattere positivo è recente, riportando il termine “fortuna” alle sole nozioni
di ricchezza e di opulenza, in una visione profana esclusivamente materiale.