Il carnevale è una manifestazione dove anche i più grandi
tornano bambini. I travestimenti, gli scherzi e la voglia di divertirsi ci
permettono in questo periodo dell’anno di evadere dalla realtà e vivere in
atmosfere dove principalmente regnano la fantasia e la voglia di divertirsi. In
Italia, diverse città organizzano eventi allegorici con proprie
caratteristiche. Tra i più famosi possiamo ricordare:
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Il carnevale di Venezia, appuntamento
internazionale che coinvolge la partecipazione di migliaia di persone che,
spinte dal desiderio di allegria e spensieratezza, invadono calli e campielli,
in un’atmosfera indimenticabile che solo Venezia può offrire. Tutta la città
intera è in festa: vengono realizzati percorsi, animati da artisti provenienti
da tutto il mondo che permettono ai visitatori di respirare un clima di magia,
come quello delle magnifiche feste che si svolgono nell’ambientazione unica
degli antichi palazzi veneziani. Diversi sono gli eventi organizzati: dai più
antichi, quali il celebre Volo dell'Angelo, ai più recenti, quale la Festa del
Gentil Foresto. In Piazza San Marco vi sono inoltre numerose occasioni per
celebrare teatro della “Commedia dell'Arte”.
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Il carnevale di Viareggio è famoso per la
sfilata dei carri, realizzati in cartapesta, accompagnati da gruppi in maschera
che si muovono in corteo lungo il viale principale. I viareggini iniziarono a
festeggiare in questo modo il carnevale verso la fine dell’800, con carrozze
colme di fiori e di gente mascherata. Centomila persone hanno assistito alla
prima sfilata di carri allegorici a Viareggio; da allora, tradizione vuole che
siano i politici i personaggi presi più di mira negli allestimenti dei giganteschi
carri. Le feste rionali sono la vera anima del carnevale di Viareggio: le
strade e le piazze dei quartieri della città durante il carnevale si animano di
spettacoli con musica dal vivo, balli di ogni genere e numerosi stand all’aperto
dove si possono gustare i piatti tipici della cucina viareggina.
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Il carnevale di Cento trova le sue origini
nel XVII secolo, come testimoniano alcuni affreschi del Guercino. Ha mantenuto
un carattere locale fino agli anni ’90, quando in seguito al gemellaggio con
Rio de Janeiro – per stile di carri, belle ragazze e divertimenti – è diventata
una manifestazione conosciuta a livello italiano ed europeo, capace, di
attirare molti visitatori. Il carro della manifestazione centese, infatti,
detiene un privilegio unico al mondo, quello di partecipare nella “Notte dei
Campioni” alla sfilata carioca che si svolge a Rio de Janeiro. Come testimonial
di questo carnevale vengono scelti ogni anno personaggi noti del mondo della
cultura, della politica, dello spettacolo o dello sport.
Comunque , il carnevale più allegorico,
sfarzoso e magico conosciuto in tutto il mondo rimane quello brasiliano.
In Sud America il carnevale ha sempre
rappresentato un avvenimento di eccezione importanza per le popolazioni,
soprattutto per quelle più povere e più legate alle tradizione. Bahia, stato
del Brasile orientale, e la città di Rio de Janeiro si contendono l’onore di
essere stati la culla del carnevale brasiliano.
La sua origine è comunque legata ad
antichissime tradizioni del luogo e solo in seguito sono stati inseriti i carri
allegorici, le maschere che lanciano fiori, i cortei, come in Europa. La musica,
la danza, il colore e la spontaneità sono elementi che caratterizzano questo
carnevale.
A Salvador Bahia, le manifestazioni
iniziano con musica che risuona per le strade, amplificata da altoparlanti
montati su camion. È il segnale atteso da tutti; una massa di persone
mascherate si riversa nelle vie e balla dalle nove di mattina alle nove di sera
al ritmo della samba, la danza regina del carnevale brasiliano. La musica può
venire eseguita anche dalle “batucadas”, pure queste orchestre ambulanti che si
rifanno alle musiche della tradizione africana con i loro tamburi, tamburini,
campanelli a percussione… Vengono ballati anche la “capoeira”, danza di origine
angolana, e il “frevo”, simile alla polka.
Il carnevale di Rio, famoso in tutto il
mondo, inizia il sabato grasso e dura ininterrottamente per quattro giorni,
durante i quali i danzatori delle diverse scuole ballano per le strade. Ogni quartiere
della città ha praticamente una “sua” scuola, che raggruppa dalle tremila alle
diecimila persone, caratterizzata da un proprio colore cui si ispirano i
costumi.
La domenica grassa i gruppi sfilano per
la città, facendo sfoggio dei loro travestimenti, danzando al ritmo della “batucata”:
è da questo ballo che nasce la “samba de roda”, con i movimenti delle anche e i
rapidi passi avanti ed indietro dei ballerini. Un gran numero di strumenti,
spesso anche improvvisati, come utensili da cucina o tamburi ottenuti con
bidoni di benzina vuoti, segnano il ritmo. Una giuria ha il compito di
assegnare ad ogni scuola un voto per i costumi, la musica, i carri, l’abilità
dei ballerini e il tema prescelto.