sabato 3 novembre 2012

L’INQUISIZIONE


Si è abituati a pensare alle streghe come un prodotto dei secoli più bui del Medioevo ma in realtà esse sono sempre esistite sin dalla notte dei tempi. La Chiesa da sempre condanna la magia e la stregoneria. Nel secolo XIII nel Canon Episcopi vennero raccolte varie disposizioni di malefici e magie risalenti fino al X secolo e venne dichiarato che i vescovi, una volta scovato i seguaci dell'arte dei sortilegi, avrebbero dovuto allontanarli dalla parrocchia.        La costituzione Super illius specula di Giovanni XXII (1326-1327) prevedeva sia la scomunica che la confisca dei beni in prima istanza e, solo in caso di recidività, la morte dopo il patimento di pene corporali. La caccia ufficiale alle streghe, sistematica e senza pietà, iniziò in pieno Rinascimento, nel 1484, con la bolla Summis desiderantes di papa Innocenzo VIII, che a completamento dell'azione contro la stregoneria, inviò due suoi inquisitori, Jakob Sprànger e Heinrich Institor, in Germania, ove a Strasburgo pubblicarono nel 1486 il famoso Malleus maleficarum, il testo ufficiale della Chiesa sulla stregoneria. Fu il primo trattato, ma non il solo, ad analizzare e descrivere minuziosamente e diffusamente il mondo quotidiano e il vissuto delle streghe, raccogliendo voci, tradizioni popolari e confessioni ottenute sotto tortura.  Il libro era diviso in tre parti: nella prima si definì la stregoneria, si dimostrò la sua esistenza e la sua funesta azione; nella seconda vennero analizzate in dettaglio le varie forme di stregoneria e i modi attraverso i quali potevano essere combattute, in particolare con esorcismi; nella terza parte, infine, si parlava delle azioni giudiziarie contro la stregoneria, ovvero gli arresti e i processi con gli interrogatori, le torture, le sentenze e i roghi.   Nacquero in questo periodo moltissimi testi, anche grazie alla diffusione più veloce per merito della stampa, riguardanti il tema della stregoneria: la caccia alle streghe necessitava, infatti, di una conoscenza approfondita del mondo del maleficio, del sistema di organizzazione delle sette, dei metodi atti a individuare le streghe e di condurre gli interrogatori, avendo sotto gli occhi tutta la serie di malefici che le donne diaboliche erano in grado di compiere con l'aiuto di Satana. È solo alla fine del Quattrocento che viene istituito un tribunale speciale per le streghe e vengono nominati inquisitori con pieni poteri. Ma dall'inizio della Riforma al termine del periodo controriformistico, con un'appendice che in Europa giunse fino al decennio 1672- 1682 e si prolungò in America fino al 1692, cattolici e protestanti vivevano in un momento in cui le tensioni si trasformavano in intolleranze, in un cui furono equamente scoperte streghe. L'Inquisizione aveva un vero e proprio iter procedurale: prima di tutto l'inquisitore doveva recarsi sul luogo o dove la sua commissione l'aveva mandato per controllare la situazione, o dove un testimone, che rimaneva anonimo per il bene della propria famiglia, affermava di aver visto fatti strani e strani fenomeni il tutto in un clima di grande esaltazione religiosa, acuito da guerre estenuanti e da crisi economiche e sociali. La follia della caccia alle streghe entrerà nella sua fase acuta solo in questo periodo. A farne le spese furono soprattutto donne: vecchie o giovani, vedove o nubili o maritate ma anche uomini e bambini innocenti non furono risparmiati dalla furia cieca del boia. A questo punto si faceva un discorso pubblico, in cui si raccomandava, a chi avesse partecipato a qualche congrega di eretici o di streghe, di farsi avanti in modo spontaneo. Se lo avesse fatto sarebbe stato perdonato ma avrebbe dovuto fare penitenza, di solito un pellegrinaggio penitenziale. Una volta rilasciati i peccatori "volontari", si arrestavano coloro su cui si avevano dei sospetti. L'accusato doveva poi presenziare, senza avvocati difensori, davanti a una sorta di tribunale, composto da un diocesano ordinario e dall'inquisitore, con aggiunta un corpo di uomini dotti. Bastavano solo due confessioni per accusare un uomo.  I giudici potevano usare qualsiasi mezzo a loro discrezione per estorcere tali confessioni, tra i quali veniva scelto preferibilmente il carcere preventivo, dove l'imputato veniva incatenato, lasciato senza cibo e sorvegliato continuamente. Se l'imputato non testimoniava o a suo carico non vi erano prove sufficienti, l'inquisitore dubbioso poteva autorizzare la tortura. Verso la fine del secolo XVII e inizio del XVIII i processi cominciarono a diminuire fino a esaurirsi. Le grandi cacce cessarono perché le società europee decisero che simili avvenimenti non si sarebbero dovuti ripetere: avendo sperimentato i disastri sociali prodotti dal panico di massa, avevano capito che in questi processi erano state coinvolte tante persone innocenti. Si perse allora la fiducia nella caccia alle streghe e nei processi conseguenti.  Le condizioni economiche e sociali migliorarono e, di conseguenza, vennero meno quelle situazioni idonee ad alimentare uno stato di superstizione. Nonostante ciò, le credenze popolari continuavano a esistere e non si hanno prove che queste siano state abbandonate in un secolo pieno di scetticismo come il XVIII. Le varie riforme del funzionamento dei sistemi giuridici europei furono un'altra causa della diminuzione dei processi per stregoneria. Si richiedevano prove più solide: senza la prova tangibile dell'intenzione magica e gli effettivi strumenti della magia il fatto non poteva essere preso in considerazione. Un'altra causa poteva sicuramente essere di natura finanziaria.  Il costo della custodia preventiva dei carcerati era molto elevato e se le streghe non erano in grado di pagarlo, era il villaggio o la città a dover far fronte all'esborso. Sicuramente le persone in grado di mettere termine alla caccia alle streghe erano i magistrati e gli inquisitori e dove loro non agivano potevano intervenire le autorità politiche. Più avanti s'iniziò a essere riluttanti anche verso la tortura e, pian piano, nei singoli stati europei, si cominciò ad abolirla. La Riforma contribuì da un lato a intensificare la caccia alle streghe ma dall'altro a gettare le basi per il suo declino, proponendo un vero e proprio mutamento religioso.


Papa Giovanni Paolo II ha chiesto pubblicamente scusa per gli atti di sangue commessi dalla Chiesa nei secoli passati: dalle Crociate alle cosiddette Sante Inquisizioni.

TREDICI METE


Le tredici mete della strega racchiudono i principi dell’Arte Wicca e della stregoneria

Tredici sono le mete di strega
Un solo filo racchiude e le lega
Un solo cerchio le va a limitare
Concentrati adesso e stai ad ascoltare
Conosci te stessa per prima cosa
Comprendi l’Arte sin qui misteriosa
Sii disponibile ad imparare
Con molta saggezza usa il sapere
Il comportamento sia equilibrato
Ed il tuo parlare sia ben ordinato
E pure in buon ordine tieni il pensiero
Festeggia la vita con cuore sincero
E con la terra armonizza il tuo giro
Mangia più sano e correggi il respiro
Esercita il corpo con attenzione
Abitua la mente alla meditazione
Un’ultima meta hai da osservare
La Dea ed il Dio devi onorare.


PREGHIERA WICCAN (IN RIMA)



"Benedetti siano i miei piedi
come ogni cosa che agli dei chiedi
benedette siano le mia ginocchia
la riconoscenza allo Spirito è molta
benedetto sia il mio cuore
che grazie agli dei non patisce dolore
benedetti siano i miei occhi
fa che vedano la saggezza di molti
benedette siano le mie labbra
che possano sempre dire il vero"




giovedì 1 novembre 2012

Come creare candele


Servono:
Un foglio di cera d'api, del colore che preferite
Uno stoppino
Una superficie tagliente di qualsiasi tipo ( anche un cartoncino va bene)
Forbici
Un righello
Un coltello appuntito o un taglierino da cera

1.) Usando il righello come guida, tagliate un quadrato di circa 20 cm dal foglio di cera.
Salvate ogni pezzetto o brandello, perché possono essere utilizzati dopo per le decorazioni.

2.) Piegate un lato della cera in alto di circa 1/2 cm , facendo molta attenzione a non rompere la cera. Ho trovato che è più semplice quando le unghie sono corte ( cosa che mi succede assai raramente ) e quando la sollevate lentamente, un po’ alla volta.
3.) Tagliate un pezzo di stoppino di circa 22 cm ( poco + lungo della cera). Stendete lo stoppino dentro la piega, con il cm in più sporgente da un lato. Piegate l'arricciatura strettamente sullo stoppino, una volta ancora avendo cura e facendolo lentamente, così da non rompere la cera.
4 ) Adesso cominciate a far rollare la candela. Siate certi che lo stoppino sia infilato bene.
Iniziate a far rollare fermamente e fatelo con calma, magari con entrambe le mani.

5.) Continuate a far rollare il resto della cera, usando entrambi i palmi delle mani e tenendo il movimento pari. Non premetela troppo o schiaccerete la forma della cera.
La pratica rende tutto perfetto. Se fate un errore, srotolate la cera un po’ e ricominciate.

6.) Quando avete finito, chiudete l'estremità gentilmente premendo con i vostri pollici. Avrete finito la vostra candela così.
7.) Adesso potete decorare la candela. Usate la vostra immaginazione. Potere tagliar via forme o premerci sopra, potete aggiungere i brandelli che avete perso precedentemente.
Le possibilità sono infinite.
Potete anche sperimentare facendo grandezze diverse, o tipi semplicemente variando la grandezza dei fogli di cera d'api.