sabato 26 gennaio 2013

ADRIANO


Publio Elio Adriano (76-138 dC) era nipote di Traiano, cui succedette come imperatore nel 117 dC. Fu il terzo dei cosiddetti “cinque buoni imperatori” che assicurarono all’Impero romano un periodo di stabilità.

1.       Apollodoro, architetto del Foro di Traiano, disprezzò le architetture edificate da Adriano, chiamandole “zucche”.
2.     Una volta divenuto imperatore fece esiliare Apollodoro e quindi lo fece uccidere.
3.     Si diceva che Adriano, amante delle bellezze della natura, scalasse montagne come per esempio l’Etna solo per vedere l’alba.

Amante delle arti

Secondo tutte le fonti, Adriano fu un uomo dotato, un brillante generale, un abile amministratore e un fine oratore, con interessi in ambito filosofico, architettonico e nella scrittura. Oltre alla prosa, scrisse poesie in latino e greco.
La principale fonte di informazioni su Adriano è la Historia Augusta, opera controversa di vari autori. Si ritiene che la parte su Adriano sia basata sulla sua autobiografia andata perduta.
Adriano passò più di metà della sua vita viaggiando tra i territori dell’Impero. Promosse il consolidamento piuttosto che l’espansione e abbandonò le enclavi di Traiano in Armenia e Mesopotamia. Stabilì un confine nel Nord dell’Inghilterra recandosi di persona nel 122 ad inaugurare il vallo che divideva i territori dell’impero dal Nord non ancora conquistato.
Adriano visitò inoltre Gallia, Germania, Spagna, Mauritania, Egitto, Asia Minore e Grecia. Fece molte riforme per incrementare le entrate dello Stato e l’organizzazione dell’Impero, assicurandosi che i senatori e gli “equites” fossero meglio preparati nell’amministrazione pubblica.

Alcuni progetti

Adriano promosse molti progetti architettonici, fra i quali:
1.       La ricostruzione del Pantheon
2.     Il suo Mausoleo, che più tardi divenne una fortezza papale, Castel Sant’Angelo.
3.     La sua villa a Tivoli
4.     Il Vallo di Adriano in Britannia

Epitaffio per se stesso

I versi che seguono sono attribuiti ad Adriano. Si dice li abbia scritti in punto di morte, ma non se ne ha la certezza.
O mia piccola anima dolce e pellegrina,
ospite e compagna del corpo,
dove tra poco te ne andrai?
In luoghi pallidi,
freddi e spogli,
e non ti divertirai
mai più come sei
solita fare.

Scritto da Andromeda

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