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giovedì 26 aprile 2018

Le pietre "vive" Perle di fiume


Gli esperti le chiamano pietre organiche perché hanno origine animale o vegetale. Come la perla, che nasce dall’ostrica, o l’ambra, che è una resina fossile di piante antichissime.



Perle di fiume
Con questo nome si indicano le perle coltivate in acqua dolce anziché in quella salata. La tecnica con cui vengono ottenute è diversa , perché sono diversi i frammenti che si inseriscono nella conchiglia dell’ostrica. Per questo hanno una forma irregolare: sono simili a grossi chicchi di riso. Esistono, ma sono molto rare, anche le perle di acqua dolce naturali. Da qualche decennio, sono state messe sul mercato perle di acqua dolce più grandi, ottenute inserendo nell’ostrica una perla coltivata di quattro millimetri di diametro.








Occhio alle imitazioni
L’unico modo per scoprire se la vostra collana è di vetro o di plastica, anziché di perle di acqua dolce, è rivolgersi a un laboratorio specializzato che farà delle radiografie.
Il valore delle cosiddette perle di fiume è più basso di quello delle perle tradizionali. Inoltre i costi si sono abbassati dal fatto che in Cina questo genere di perle viene prodotto in grandi quantità e a costi molto bassi.










Le perle si possono sbucciare?
A volte capita che la superficie esterna si scalfisca e che si stacchino piccole schegge. Succede se le perle sono coltivate. A volte il manto perlaceo non cresce uniforme e restano piccole “sbavature” che, col tempo e l’uso, si staccano, portandosi dietro lo strato esterno della perla. Affidatele a un laboratorio specializzato: si possono restaurare con un peeling.







         Inserto Donna Moderna di Rossana Cavaglieri e Anna Scarano
(Scritto con la consulenza di Luigi Galvani, gemmologo dell’Istituto gemmologico italiano, Paola Settepassi, titolare della gioielleria Faraone di Milano e Margherita Superchi del Cisgem).




Le pietre "vive" Perle


Gli esperti le chiamano pietre organiche perché hanno origine animale o vegetale. Come la perla, che nasce dall’ostrica, o l’ambra, che è una resina fossile di piante antichissime.






Perle
Quando un piccolo corpo estraneo entra nella conchiglia dell’ostrica, questa, infastidita, lo ricopre con una sostanza che si stratifica fino a formare una pallina. La perla è un fenomeno molto raro, perciò quelle vere sono solo l’uno per cento. Dal secolo scorso si è iniziato a produrre quelle di allevamento: si introduce nella conchiglia dell’ostrica una sferetta di madreperla che, nel giro di un anno e mezzo, viene ricoperta e trasformata in perla.









Sono di valore se…
Le perle pregiate hanno la superficie regolare, liscia e di colore uniforme (bianco, crema, rosa o nero che sia). Il loro valore cresce con l’aumentare delle dimensioni: quelle australiane arrivano a un diametro di 15 centimetri, e se ne conoscono alcune grandi come un uovo di piccione. Quello che rende preziosa una collana, però, è soprattutto l’omogeneità delle perle: più sono simili, più il gioiello è di valore.









Naturali o coltivate?
Avete un filo di perle molto antico e pensate che siano naturali, cioè non coltivate? Per verificarlo dovete rivolgervi a un laboratorio e chiedere di fare una radiografia: se la perla è coltivata con la tecnica dell’inserto in madreperla si vedrà al centro un piccolo nucleo.




Occhio alle imitazioni
È facile trovarsi con una collana di perle false, in genere di vetro o di plastica rivestite da sostanze ricavate da scaglie di pesce o da vernici particolari. Per riconoscerle osservate vicino al foro da cui passa il filo. Quasi sempre si formano addensamenti e sbavature della vernice. Per avere la certezza che sono false potete versarvi una goccia di acetone (va bene un solvente per unghie), ma attenzione: se sono finte le fonderà danneggiandole irreparabilmente.


Un consiglio
Si dice che le perle abbiano una durata media di 150 anni. In realtà se ne conoscono di molto più antiche, ma è vero che sono fragili. Sudore, cosmetici e soprattutto profumi alcolici ne possono rovinare la lucentezza. Indossatele solo sulla pelle pulita. E poiché queste sostanze vengono assorbite dalla perla attraverso il filo che le tiene insieme, fate rinfilare la collana ogni volta che questo si annerisce.
Una collana lunga 40 cm di perle giapponesi da 5 mm di diametro di media qualità costa almeno 1000 €.






Le più belle vengono da Giappone, Australia e Thailandia. Quelle di fiume anche dalla Cina.







Inserto Donna Moderna di Rossana Cavaglieri e Anna Scarano
(Scritto con la consulenza di Luigi Galvani, gemmologo dell’Istituto gemmologico italiano, Paola Settepassi, titolare della gioielleria Faraone di Milano e Margherita Superchi del Cisgem).