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All'inizio di una storia d'amore è tutto rose e
fiori ma poi... anche le piante più resistenti, se non vengono prestate le cure
necessarie, tendono ad appassire.
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Spesso non succede per mancanza di sentimento o
di volontà, ma per distrazione. Complice la quotidianità, ci si abitua a
pensare che quella pianta meravigliosa che è la nostra relazione sarà sempre
lì, resisterà alle intemperie e sarà sempre in fiore, in un'eterna primavera.
Non solo: i rapporti di coppia hanno bisogno di nutrimento e attenzioni
quotidiane per poter crescere, rafforzare le proprie radici, germogliare.
Evolvere.
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Oltre a imparare come far durare l'amore, quindi, occorre anche prevenire che
si instaurino dinamiche negative. Nella maggior parte dei casi, non sono grandi
cataclismi a far appassire la passione, ma piccole, cattive abitudini e
tendenze negative si insinuano, indebolendo la relazione. Ad esempio...
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- Gli egoismi individuali: sono il voler
avere sempre ragione o la pretesa che le proprie esigenze siano sempre
assecondate, escludendo di poter arrivare a un compromesso e senza curarsi dei
bisogni del partner: il classico "facciamo come dico io". Quando
finiscono per prevalere sui progetti comuni, li minano alle fondamenta e la
coppia crolla. Come contrastarli: con il dialogo, e stabilendo una
regola di equità, del tipo: una volta tu, una volta io.
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- La pigrizia: la routine esiste, ma
spesso non si fa abbastanza per contrastarla. Perché? Con il tempo, tende a
svilupparsi un atteggiamento accidioso che porta a dare persone e sentimenti
per scontanti, pensando che non ci sia bisogno o il tempo di fare quel gesto
romantico, di sedurre, di avere attenzioni particolari o di ritagliarsi dello
spazio stare insieme... Ma l'amore non accetta l'indifferenza. Come
contrastarla: mettendo in atto una routine che faccia bene alla coppia, anche se costa un
piccolo sforzo.
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- La gelosia: in una certa misura può
essere persino sintomo della buona salute della coppia, ma più spesso diventa
una pulsione distruttiva, che affonda le sue radici nell'insicurezza e nella
paura dell'abbandono di chi la prova, sfibrando la fiducia tra i partner. A
mietere vittime è soprattutto la gelosia retroattiva, quella che si
prova nei confronti delle ex del partner. Secondo un'indagine svolta dal club
per single Eliana Monti il 59% degli intervistati ha chiuso una relazioni per
questo motivo. Come contrastarla: valutando lucidamente la situazione.
Se sta con te e non con lei, un motivo ci sarà: non funzionava.
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- Stare sempre insieme: all'inizio si ha
voglia di passare molto tempo insieme, in qualsiasi occasione. Così - oltre a
infastidire gli amici, che non ci possono più vedere se non
"accompagnati" - si rischia di abituarsi a un legame simbiotico, in
cui mancano gli spazi individuali, e prima o poi la sensazione di asfissia
arriva. Inoltre, la mancanza di spazi individuali porta a perdere di vista sé
stessi e i propri obiettivi personali, con il risultato che piano piano il partner
non vedrà più la persona di cui si è innamorato. Cosa fare: sforzarsi di
prendersi del tempo per sé, per coltivare i propri interessi e amicizie; e poi
si sa: stare da soli ogni tanto tiene vivo il desiderio!
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- La mancanza di sincerità: che siano bugie
grandi o piccole nei confronti del partner o mancanza di onestà verso i propri
desideri, pensieri, bisogni, sentimenti. Nel primo caso, se vengono scoperte le
bugie, si forma una falla nel tessuto della fiducia ed è facile che si estenda,
fino a strapparla. Nel secondo, si rischia di ritrovarsi a vivere una relazione
che non si desidera. Cosa fare: guardarsi dentro; riflettere prima di
agire, chiedendoci se le nostre azioni ci porteranno a mentire.
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- Evitare sempre il conflitto: a volte si
chiude un occhio su atteggiamenti e comportamenti del partner che ci
infastidiscono o ci feriscono. Ma se non si affronta l'argomento per paura di
litigare, poi si rischia di esplodere come una pentola a pressione, provocando
danni maggiori. Cosa fare: imparare a discutere con calma e a
trasformare il conflitto in un'occasione di crescita adottando le strategie del
litigio intelligente.
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- Presumere, invece di chiedere e ascoltare:
è quando pretendiamo di essere nella testa del partner, di sapere esattamente
come si sente, cosa sta pensando, che cosa vuole e di cosa ha bisogno, come si
comporterà a perché. Magari sbagliando. Cosa fare: cercare di ascoltare
il partner al di là dell'immagine - a volte stereotipata - che ci siamo fatti,
e preferire una comunicazione diretta e sincera.
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- Pensare di non farcela da soli: spesso
si ha la tendenza a basare sul partner tutta la propria vita; ci si affida e ci
si appoggia all'altro. Il risultato è che così si innesca un legame di
dipendenza per cui non riusciamo più a vederci come individui, ma solo come
parte di una coppia, e in cui la nostra crescita individuale rischia di
bloccarsi, adagiata sulla sicurezza che "tanto c'è X". Non
bisognerebbe mai dimenticare che una coppia è formata da due persone
indipendenti. Cosa fare: ogni tanto chiedersi "cosa farei se non ci fosse
Y" e farlo.
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- Le ingerenze: tra moglie e marito non
mettere il dito. E se la suocera ci mette del suo, anche i partner a volte si fanno
influenzare negativamente da amici e parenti, che instillano dubbi. Ma solo la
coppia conosce davvero com'è il rapporto, quindi solo alla coppia spetta
prendere decisioni e fare il punto della situazione. Come contrastarle:
ringraziando per i consigli, ma sforzandosi di pensare sempre con la propria
testa.
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