martedì 16 ottobre 2012

REDE “An it harms none, do as thou will”


Il Rede Wiccan, ossia le linee guida morali per il comportamento di chi segue questa religione, esiste in diverse forme, a seconda della tradizione o della congrega che si voglia esaminare. Le differenze tra queste forme sono però di dettaglio, laddove la sostanza consiste nella formula, uguale per tutti, “An it harms none, do as thou will”, tradotta in italiano con “Se non fa male a nessuno fa ciò che vuoi”.
Questa espressione è tuttavia elementare solo in apparenza, e molto spesso trae in inganno il lettore superficiale che la interpreta con “fai come ti pare”, questo in seguito anche ad una certa ambiguità della lingua italiana. Vale pertanto la pena di esaminare con un po’ più di attenzione il Rede: cominciamo dalla prima parte:
-“Se non fa male a nessuno”. Questa frase va intesa nel modo più esteso possibile, vale a dire dobbiamo parlare di “male” in senso non solamente fisico, ma anche psicologico, psichico e spirituale; parimenti nessuno deve essere considerato un termine inclusivo non soltanto di altre persone, ma deve comprendere sé stessi, gli animali, le piante, l’ambiente che ci circonda, dal momento che noi riconosciamo la presenza del divino in ogni cosa. Questo rende evidente come sia impossibile seguire alla lettera il Rede sempre, dal momento che la nostra vita dipende comunque da una serie di morti, dal momento che dobbiamo nutrirci. L’invito quindi è ad essere sempre attenti alle responsabilità che ci assumiamo con le nostre azioni, sapendo che ciò che facciamo ci ritornerà moltiplicato per tre, per il bene e per il male.
-La seconda parte dice “fa ciò che vuoi”. Questo vuol dire una serie di cose: innanzitutto fa, ossia agisci. Nessuno può fare i tuoi compiti a casa: se vuoi che un qualche cosa accada nella tua vita, devi rimboccarti le maniche e darti da fare. L’ultima parola è “vuoi”: il termine inglese, will, è più preciso, in quanto indica esclusivamente un atto di volizione, un thelema in atto, quindi non “come ti pare”, ma “come la tua volontà decide”. Inoltre la seconda persona singolare indica esattamente “come TU vuoi”: questo significa che innanzitutto bisogna che ciascuno di noi sappia esattamente che cosa realmente vuole, per poter mettere in atto le azioni necessarie a conseguire l’oggetto della volizione e assumendosi le responsabilità relative a queste stesse azioni.
Ed in un mondo di persone confuse, stordite da messaggi dei media che cercano di creare sempre nuovi bisogni ed in cui la principale occupazione di ciascuno è cercare di non assumersi responsabilità non è una cosa da poco.
Vivere secondo il Rede vuol dire invece confrontarsi ogni giorno con sé stessi, scrutare a fondo nel proprio animo per scoprire che cosa è che realmente vogliamo in questa vita, che cosa dobbiamo fare per ottenerlo e quali sono le responsabilità che dovremo fatalmente assumerci per arrivare dove vogliamo, ossia, in breve, significa vivere in maniera consapevole, persone che camminano con una meta in mezzo a tanti che brancolano nel buio.


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