lunedì 4 febbraio 2013

Cosa rovina una relazione di coppia



·         All'inizio di una storia d'amore è tutto rose e fiori ma poi... anche le piante più resistenti, se non vengono prestate le cure necessarie, tendono ad appassire.
·         Spesso non succede per mancanza di sentimento o di volontà, ma per distrazione. Complice la quotidianità, ci si abitua a pensare che quella pianta meravigliosa che è la nostra relazione sarà sempre lì, resisterà alle intemperie e sarà sempre in fiore, in un'eterna primavera. Non solo: i rapporti di coppia hanno bisogno di nutrimento e attenzioni quotidiane per poter crescere, rafforzare le proprie radici, germogliare. Evolvere.
·         Oltre a imparare come far durare l'amore, quindi, occorre anche prevenire che si instaurino dinamiche negative. Nella maggior parte dei casi, non sono grandi cataclismi a far appassire la passione, ma piccole, cattive abitudini e tendenze negative si insinuano, indebolendo la relazione. Ad esempio...
·         - Gli egoismi individuali: sono il voler avere sempre ragione o la pretesa che le proprie esigenze siano sempre assecondate, escludendo di poter arrivare a un compromesso e senza curarsi dei bisogni del partner: il classico "facciamo come dico io". Quando finiscono per prevalere sui progetti comuni, li minano alle fondamenta e la coppia crolla. Come contrastarli: con il dialogo, e stabilendo una regola di equità, del tipo: una volta tu, una volta io.
·         - La pigrizia: la routine esiste, ma spesso non si fa abbastanza per contrastarla. Perché? Con il tempo, tende a svilupparsi un atteggiamento accidioso che porta a dare persone e sentimenti per scontanti, pensando che non ci sia bisogno o il tempo di fare quel gesto romantico, di sedurre, di avere attenzioni particolari o di ritagliarsi dello spazio stare insieme... Ma l'amore non accetta l'indifferenza. Come contrastarla: mettendo in atto una routine che faccia bene alla coppia, anche se costa un piccolo sforzo.
·         - La gelosia: in una certa misura può essere persino sintomo della buona salute della coppia, ma più spesso diventa una pulsione distruttiva, che affonda le sue radici nell'insicurezza e nella paura dell'abbandono di chi la prova, sfibrando la fiducia tra i partner. A mietere vittime è soprattutto la gelosia retroattiva, quella che si prova nei confronti delle ex del partner. Secondo un'indagine svolta dal club per single Eliana Monti il 59% degli intervistati ha chiuso una relazioni per questo motivo. Come contrastarla: valutando lucidamente la situazione. Se sta con te e non con lei, un motivo ci sarà: non funzionava.
·         - Stare sempre insieme: all'inizio si ha voglia di passare molto tempo insieme, in qualsiasi occasione. Così - oltre a infastidire gli amici, che non ci possono più vedere se non "accompagnati" - si rischia di abituarsi a un legame simbiotico, in cui mancano gli spazi individuali, e prima o poi la sensazione di asfissia arriva. Inoltre, la mancanza di spazi individuali porta a perdere di vista sé stessi e i propri obiettivi personali, con il risultato che piano piano il partner non vedrà più la persona di cui si è innamorato. Cosa fare: sforzarsi di prendersi del tempo per sé, per coltivare i propri interessi e amicizie; e poi si sa: stare da soli ogni tanto tiene vivo il desiderio!
·         - La mancanza di sincerità: che siano bugie grandi o piccole nei confronti del partner o mancanza di onestà verso i propri desideri, pensieri, bisogni, sentimenti. Nel primo caso, se vengono scoperte le bugie, si forma una falla nel tessuto della fiducia ed è facile che si estenda, fino a strapparla. Nel secondo, si rischia di ritrovarsi a vivere una relazione che non si desidera. Cosa fare: guardarsi dentro; riflettere prima di agire, chiedendoci se le nostre azioni ci porteranno a mentire.
·         - Evitare sempre il conflitto: a volte si chiude un occhio su atteggiamenti e comportamenti del partner che ci infastidiscono o ci feriscono. Ma se non si affronta l'argomento per paura di litigare, poi si rischia di esplodere come una pentola a pressione, provocando danni maggiori. Cosa fare: imparare a discutere con calma e a trasformare il conflitto in un'occasione di crescita adottando le strategie del litigio intelligente.
·         - Presumere, invece di chiedere e ascoltare: è quando pretendiamo di essere nella testa del partner, di sapere esattamente come si sente, cosa sta pensando, che cosa vuole e di cosa ha bisogno, come si comporterà a perché. Magari sbagliando. Cosa fare: cercare di ascoltare il partner al di là dell'immagine - a volte stereotipata - che ci siamo fatti, e preferire una comunicazione diretta e sincera.
·         - Pensare di non farcela da soli: spesso si ha la tendenza a basare sul partner tutta la propria vita; ci si affida e ci si appoggia all'altro. Il risultato è che così si innesca un legame di dipendenza per cui non riusciamo più a vederci come individui, ma solo come parte di una coppia, e in cui la nostra crescita individuale rischia di bloccarsi, adagiata sulla sicurezza che "tanto c'è X". Non bisognerebbe mai dimenticare che una coppia è formata da due persone indipendenti. Cosa fare: ogni tanto chiedersi "cosa farei se non ci fosse Y" e farlo.
·         - Le ingerenze: tra moglie e marito non mettere il dito. E se la suocera ci mette del suo, anche i partner a volte si fanno influenzare negativamente da amici e parenti, che instillano dubbi. Ma solo la coppia conosce davvero com'è il rapporto, quindi solo alla coppia spetta prendere decisioni e fare il punto della situazione. Come contrastarle: ringraziando per i consigli, ma sforzandosi di pensare sempre con la propria testa.
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